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6 dicembre 2018

Una cristiana candidata come ministro dei rifugiati. Deputati cristiani la boicottano

By Fides

C'è anche quello della cristiana Hana Emmanuel Gorgis tra i nomi che il Premier iracheno Adel Abdul Mahdi vorrebbe inserire nella lista dei ministri del governo dell'Iraq, ancora in fase di formazione dopo che sono passati sette mesi dalle elezioni. Hana Emmanuel, nelle intenzioni di Adel Abdul Mahdi, dovrebbe guidare il ministero per l'emigrazione e i rifugiati, incaricato di gestire questioni politiche e amministrative che toccano da vicino la condizione delle comunità cristiane in Iraq. Ma a manifestare netta chiusura nei confronti della possibile nomina di una cristiana alla guida del dicastero governativo sono stati alcuni parlamentari eletti nei seggi riservati alle minoranze cristiane, come i due deputati appartenenti al movimento delle cosiddette “Brigate Babilonia” (vedi Fides 21/5/2018).
I parlamentari cristiani contrari alla nomina di Hana Emmanuel Gorgis hanno motivato la loro scelta – fortemente criticata da Emmanuel Khoshaba, appartenente alla Coalizione assira Rafidain e eletto anche lui nella quota di seggi riservata ai cristiani – sostenendo che la scelta del Premier sarebbe stata condizionata da interferenze di matrice ecclesiastica.
L'opposizione di parlamentari cristiani all'ingresso di una cristiana nella compagine governativa irachena rappresenta un ulteriore indizio della frammentazione politica delle sigle politiche che fanno capo alle diverse comunità cristiane presenti in Iraq.
Il voto parlamentare per nominare i capi degli otto ministeri ancora privi di titolare è stato comunque rinviato alla prossima settimana per i contrasti sorti soprattutto intorno alla attribuzione di ministeri chiave come quelli della difesa e degli Interni. La nomina degli otto ministri era stata già respinta nella sessione parlamentare di ottobre che invece aveva approvato l'assegnazione degli altri 14 dicasteri governativi. Secondo diversi analisti, a bloccare il varo definitivo del governo iracheno concorrono soprattutto le rivalità tra le principali formazioni politiche di matrice sciita.