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13 maggio 2016

Dopo Fontana di Trevi si riaccendono le luci sul martirio cristiano. A Como in rosso la basilica di Sant'Abbondio

 
Dopo Fontana di Trevi si riaccendono le luci rosse sul martirio cristiano. Sulla scia dell’evento organizzato da Aiuto alla Chiesa che Soffre il 29 aprile scorso, il 30 maggio a Como la Basilica di Sant’Abbondio sarà illuminata di rosso a ricordo del sangue versato dai martiri cristiani.
L’iniziativa è organizzata da ACS assieme alla Diocesi di Como ed al Centro culturale Paolo VI. Nel corso della serata si terrà l’incontro-testimonianza Perseguiteranno anche voi…dove la fede è un delitto, cui parteciperanno Alfredo Mantovano, Presidente di ACS-Italia, e monsignor Mtanios Haddad, siriano e archimandrita della Chiesa cattolica greco-melchita.
Al termine della serata, di fronte alla basilica illuminata di rosso, interverrà il vescovo di Como, monsignor Diego Coletti, che ad ACS spiega i motivi per cui l’evento è stato organizzato. «Vogliamo destare nella città di Como l’attenzione verso una realtà importante e significativa, ma purtroppo spesso ignorata e trascurata. La testimonianza di amore e di fede offerta dai cristiani perseguitati è un bene troppo grande per lasciare che cada nel nulla».
Il presule ritiene che l’evento possa contribuire a sensibilizzare al tema della persecuzione cristiana, pur riconoscendo quanto sia difficile veicolare un tale messaggio nell’attuale panorama mediatico. «La nostra voce rischia di essere molto flebile, certamente non aiutata dai grandi network. Ma questo non ci deve scoraggiare né deve impedirci di fare tutto il possibile affinché la coscienza delle persone sia illuminata».
Portare all’attenzione di fedeli e opinione pubblica le sofferenze dei cristiani perseguitati ha per monsignor Coletti una duplice importanza. In primis quella di «evitare che una cortina di silenzio, dimenticanza e superficialità copra un’azione di denuncia e di vicinanza». Al tempo stesso la testimonianza di chi paga a caro prezzo la propria fede in Cristo è un dono per tutti i cristiani che vivono in condizioni di libertà religiosa. Il presule ricorda a tal proposito il suo incontro con monsignor Warduni, vescovo ausiliare di Bagdad, che ha visitato Como nel settembre 2014, appena un mese dopo il massiccio esodo di oltre 125mila cristiani dalla Piana di Ninive, a seguito dell’invasione da parte di Isis. «Sono rimasto profondamente colpito dalla mancanza in lui di alcun desiderio di vendetta e dalla sua capacità di superare l’odio e la violenza con il perdono».
È questa la ricchezza che secondo monsignor Coletti le comunità perseguitate possono offrire al resto della Chiesa. «Ci richiamano ad una fedeltà ed una coerenza che dimostri che anche per noi che viviamo in un clima sereno la fedeltà a Cristo e al Vangelo è il valore più importante».