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12 ottobre 2015

I cristiani di Erbil protestano contro la corruzione: “stanno riempiendo i nostri quartieri di locali malfamati”

By Fides

Centinaia di cristiani iracheni, abitanti di Ankawa, sobborgo di Erbil, hanno partecipato nel pomeriggio di venerdì 9 ottobre a una manifestazione pacifica per protestare contro i fenomeni di corruzione e di degrado che stanno rendendo ancora più difficile la vita quotidiana in quell'area della capitale del Kurdistan iracheno, dove sono concentrate le locali comunità cristiane.
Il corteo di protesta è partito dall'area antistante alla chiesa di san Giuseppe, e ha attraversato le vie del sobborgo per incontrare alla fine dell'itinerario un rappresentante del governatore di Erbil, al quale è stata consegnata una lista con le richieste concrete rivolte alle locali autorità amministrative, per una sollecita soluzione delle emergenze che tengono la popolazione di Ankawa in stato di crescente sofferenza.
A provocare la protesta dei cristiani di Ankawa è anche la crescita esponenziale di locali notturni e discoteche registrata nel sobborgo. In quei locali e in quelle discoteche si vendono bevande alcoliche, e gli avventori - provenienti in gran parte da altri quartieri - poi scorrazzano per le strade dando vita a episodi di ubriachezza molesta.
Col tempo, sono cresciuti nell'area anche luoghi in cui si pratica la prostituzione. “A affollare questi locali malfamati” riferiscono all'Agenzia Fides fonti locali “sono soprattutto curdi musulmani provenienti da altre zone di Erbil. Nei loro quartieri non si vende alcol, non ci sono locali notturni, così stanno trasformando Ankawa nella loro 'Las Vegas'...”.
La manifestazione, organizzata anche su iniziativa delle formazioni politiche in cui militano i cristiani e da organizzazioni della locale società civile, ha chiamato in causa anche i funzionari corrotti che nel recente passato si sono fatti complici di malversazioni e abusi a danno dei cristiani, e ha espresso anche la protesta di agricoltori e proprietari che si sono visti espropriare le proprie terre dalla pubblica amministrazione, senza ricevere i dovuti risarcimenti.
Nel pro-memoria consegnato al rappresentante del governatore di Erbil, gli organizzatori della manifestazione chiedono alle autorità cittadine anche di chiudere i locali malfamati aperti nei pressi delle chiese e nelle aree residenziali, di incentivare l'edilizia pubblica a favore delle giovani famiglie della zona, e di assumere giovani delle comunità locali nei corpi di polizia. “Non abbiamo bisogno di bar e discoteche, abbiamo bisogno di ospedali” recitava uno striscione esposto durante la manifestazione, che compare nelle foto e nei filmati dell'evento pubblicati sul sito ankawa.com.