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29 dicembre 2010

Omelia di Natale del Primate anglicano su solidarietà, famiglia e libertà religiosa


I ricchi devono fare di più per sostenere gli oneri della crisi finanziaria. Nel giorno di Natale, sotto le volte della cattedrale di Canterbury è risuonato pressante l'appello alla cooperazione e al mutuo sostegno di fronte alle difficoltà economiche e ai tagli alla spesa pubblica che anche nel Regno Unito colpiscono larghe fasce di popolazione. Nel messaggio natalizio dell'arcivescovo e primate della Comunione anglicana, Rowan Williams, - riferisce L'Osservatore Romano - c'è stato spazio anche per i cristiani perseguitati nel mondo, dall'Iraq al Pakistan, allo Zimbabwe. Come pure, una riflessione sul valore del matrimonio cristiano, che ha preso spunto dalle annunciate nozze del principe William, previste nella prossima primavera. Su tutto la necessità di restaurare un clima di fiducia, che trova il suo fondamento nel messaggio del Natale, poiché “la storia di Gesù è la storia di un Dio che mantiene le promesse”.
Per Williams, il Natale è il momento propizio per confrontarsi con l'amore di Dio, con il suo progetto di redenzione del genere umano, che resta immutabile nonostante i limiti, le debolezze, i fallimenti e i tradimenti di cui l'umanità è capace. L’evento di Betlemme deve anche spingere a riflettere sul rapporto di dipendenza reciproca che unisce tra loro gli esseri umani. Così, “di fronte al disagio che così chiaramente colpisce tante persone segnate dalla crisi finanziaria e dai tagli alla spesa pubblica”, il primate anglicano invita, soprattutto i più benestanti, a sostenere nei fatti il progetto di “big society” e a “mantenere vivo uno spirito di lealtà, una reale disponibilità a sopportare insieme il peso delle difficoltà”.