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7 settembre 2022

Il ‘Tempo del Creato’ per rispondere alle sfide ambientali del Medio oriente


I cristiani in Medio oriente lanciano una serie di iniziative legate al “Tempo del creato 2022”, per sostenere la cura del pianeta e sensibilizzare i popoli ai molti temi ambientali in una fase di crescente criticità, come mostrano alcuni rapporti che parlano di regione sempre più “invivibile”. Il periodo ecumenico all’insegna del tema “Ascolta la voce del creato” ha preso il via lo scorso primo settembre con la Giornata mondiale di preghiera e si concluderà il prossimo 4 ottobre, festa di san Francesco. Un appuntamento che unisce le diverse tradizioni delle Chiese orientali e occidentali, all’insegna della comune preoccupazione per i temi ambientali, per l’ecologia e per il futuro del pianeta, la “nostra casa comune” di cui bisogna avere “cura” come ha sottolineato papa Francesco nell’enciclica “Laudato sì”.

Photo by MEEC
Nel messaggio dedicato alla giornata il pontefice ha ricordato come questo periodo sia “un momento speciale per tutti i cristiani per pregare e prendersi cura insieme della nostra casa comune”. Ispirato in origine dal Patriarcato Ecumenico di Costantinopoli, prosegue il papa nella sua riflessione, questo tempo è “un’opportunità per coltivare la nostra ‘conversione ecologia’, una conversione incoraggiata da san Giovanni Paolo II come risposta alla ‘catastrofe ecologica’ preannunciata da san Paolo VI già nel 1970”.
Il primo settembre è stato proclamato giornata di preghiera per l’ambiente dall’allora patriarca ecumenico Dimitrios I nel 1989, in concomitanza con l’inizio dell’anno per la Chiesa ortodossa e la commemorazione di Dio creatore del mondo. Di contro, il 4 ottobre i cattolici e la Chiesa di Roma celebrano san Francesco di Assisi, l’autore del Cantico delle Creature. Nel corso degli anni, le più importanti organizzazioni ortodosse, cattoliche, protestanti e anglicane si sono unite per incoraggiare i 2,2 miliardi di cristiani di tutto il mondo a pregare e agire su questioni ecologiche, guidati da un comitato direttivo ecumenico formato per lo scopo.
Per quanto riguarda la regione mediorientale, iniziative e attività legate al “Tempo del Creato” hanno preso il via per la prima volta lo scorso anno incontrando l’adesione entusiasta di numerose realtà dell’area. Anche per il 2022 i fedeli dalla Siria al Libano, dall’Iraq all’Egitto si uniscono in modo ideale alla “famiglia cristiana nel mondo” secondo i principi dell’ecumenismo, promuovendo momenti di preghiera e di sensibilizzazione su temi ecologici, iniziative volte alla cura del pianeta.
Per il secondo anno consecutivo il Consiglio delle chiese del Medio Oriente (Mecc) ha tradotto il
libretto
dedicato al “Tempo del Creato” in lingua araba, per agevolare la lettura a molti degli abitanti dell’area. “Prestare attenzione alla voce del creato - spiega in una nota il Mecc - richiede un grado di ascolto che si fa sempre più raro” nelle società moderne. All’interno della famiglia ecumenica cristiana, prosegue il testo, “vi è una vasta rete di tradizioni che aiutano a recuperare la nostra capacità di ascolto della voce del creato” grazie anche alle iniziative promosse dal Mecc e presentate dal segretario generale Michel Abs.
“La nostra campagna include occasioni di preghiera in tutto il Medio Oriente con Egitto, Giordania, Siria e Libano come momenti salienti” sottolinea il reverendo Rima Nasrallah, membro di primo piano del Mecc. “Vi sono anche - aggiunge - attività orientate ai giovani e progetti di riforestazione”. Il primo evento si è tenuto in Libano il 3 settembre, con una escursione nelle aree naturali della regione del Kfardebian - Keserwan rivolta ai giovani. A conclusione della camminata la preghiera ecumenica, seguita dalla raccolta di mele e dalla visita a un centro per la produzione di aceto. Il secondo appuntamento si terrà in Egitto domenica 11 settembre, con una solenne concelebrazione presso l’Anaphora Prayer Center di Wadi El Natroun. A seguire la Siria, dove il Tempo del Creato viene ricordato con una messa nella chiesa della Santa Croce a Damasco. E ancora la Giordania, con una celebrazione presso la chiesa evangelica di al-Fadi (il Redentore) a Jabal-Amman lunedì 26 settembre. Il Mecc concluderà le attività tornando nel Paese dei cedri, con una messa solenne presso la sede patriarcale maronita di Bkerké la sera del 3 ottobre.