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20 dicembre 2021

Dalla Chiesa caldea una giornata di digiuno e preghiera per l’Iraq


Il patriarcato caldeo ha indetto una giornata di digiuno e preghiera per l’Iraq, una nazione alla ricerca di un “nuovo equilibrio” e di un futuro di “sviluppo e sicurezza” dopo le violenze post invasione Usa e la follia jihadista dello Stato islamico (SI, ex Isis). A promuovere l’iniziativa in programma domani, 21 dicembre, è lo stesso primate, il card. Louis Raphael Sako, che si rivolge alla comunità cristiana e a tutte le persone che hanno a cuore il bene della nazione, musulmani compresi.
Nel messaggio, il porporato sottolinea che attraverso la preghiera e l’iniziativa di persone di “buona volontà” si cerca di “alleviare la crisi” lasciata dalle elezioni parlamentari e accelerare sulla “formazione di un governo nazionale”. L’obiettivo, aggiunge, è quello di lavorare in modo “saggio” per costruire un “vero stato democratico” e raggiungere “la pace e la stabilità”. Un impegno duplice, conclude la nota patriarcale, in questo periodo in cui i cristiani “stanno per celebrare la nascita di Cristo, messaggero di pace e amore”.
Ai primi di novembre aveva destato particolare preoccupazione l’attentato al primo ministro iracheno Mustafa al-Kadhimi, rimasto illeso durante un attacco lanciato con droni alla sua abitazione. Analisti ed esperti avevano legato l’operazione alla recente tornata elettorale, contestata da una parte dello schieramento politico, in particolare dai movimenti sciiti filo-iraniani usciti sconfitti dalle urne. La crescente tensione aveva già fatto risuonare più di un campanello d’allarme fra i vescovi caldei, i quali avevano invocato a più riprese un governo forte per frenare la deriva violenta e una situazione di caos che farebbe precipitare il Paese nel baratro.
Nel lanciare la giornata pre-natalizia di digiuno e preghiera, la Chiesa caldea e l’arcidiocesi di Baghdad hanno promosso al contempo una distribuzione di aiuti per mille famiglie bisognose della capitale. Una iniziativa voluta con forza dallo stesso patriarca Sako, in collaborazione con gli attivisti di Caritas Iraq. Alle famiglie bisognose i leader cristiani hanno distribuito un cesto alimentare contenente beni di prima necessità e redistribuito i proventi di una raccolta fondi per l’acquisto di prodotti essenziali che ha portato a raccogliere 20 milioni di dinari iracheni (poco più di 12mila euro complessivi).