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10 novembre 2021

Iraq: attentato al premier, il patriarca caldeo Sako invita a pregare per il Paese e per il primo ministro Mustafa al-Kazimi

By AgenSIR
8 novembre 2021

Una preghiera per il Paese e per il premier.
La richiesta è del patriarca caldeo di Baghdad, card. Louis Raphael Sako, che ieri sera ha presieduto una messa nella chiesa del Sacro Cuore nella capitale irachena.
Durante l’omelia, secondo quanto riferito dal Patriarcato caldeo, il porporato ha invitato i fedeli a pregare per il Primo Ministro Mustafa al-Kazimi dopo che tre droni imbottiti di esplosivo erano lanciati nella notte sulla residenza del premier iracheno nella Zona verde di Baghdad, la più sorvegliata del Paese.
Il premier è rimasto illeso, mentre almeno 6 guardie del corpo sono risultate ferite. Mar Sako ha pregato affinché “l’Iraq continui a camminare con fiducia verso la sicurezza, la stabilità e un futuro prospero”. 
L’attentato di ieri, finora non rivendicato, ha messo in allarme l’Iraq su una nuova escalation di violenza. Da giorni nel Paese si susseguono proteste contro l’esito del voto legislativo dello scorso 10 ottobre, tra accuse di brogli e scontri armati. Il premier al-Kazimi, subito dopo l’attentato, ha scritto su Twitter: “Sto bene, lode a Dio, e chiedo calma e moderazione da parte di tutti per il bene dell’Iraq”.
Il presidente Barham Saledh, ha parlato di un tentativo di “golpe”.
Secondo fonti di sicurezza di Baghdad, i droni “sono stati lanciati da un sito vicino al Ponte della Repubblica”, non distante dalla zona dove centinaia di manifestanti filo-iraniani protestano da giorni contro l’esito del voto. I dimostranti, che avevano dato fuoco ai ritratti del premier, denunciano irregolarità nelle urne, dove le forze del leader sciita nazionalista Moqtada al-Sadr hanno rivendicato la vittoria, mentre il braccio politico delle milizie paramilitari Hashed al-Shaabi vicine all’Iran ha perso numerosi seggi. Condanne dell’attacco sono giunte dalla comunità internazionale, Usa e Ue in testa: “Siamo sollevati nell’apprendere che il primo ministro è rimasto illeso. Questo apparente atto di terrorismo, che condanniamo fermamente, è stato diretto al cuore dello Stato iracheno”, è la reazione degli Usa. “Qualsiasi violenza è inaccettabile e non deve essere consentito di minare il processo democratico”, ha detto l’Alto rappresentante Ue Josep Borrell.
“Calma, moderazione e dialogo sono essenziali nel periodo post-elettorale”, ha aggiunto Borrell. Una “condanna con fermezza” arriva dall’Italia, che conferma il suo sostegno alla stabilizzazione dell’Iraq.