Pagine

3 maggio 2021

Papa Francesco riceve il Ministro degli Affari Esteri dell'Iraq. Dichiarazione della Sala stampa vaticana

By Sala Stampa Vaticana in Il Sismografo Blogspot 

Rispondendo alle domande dei giornalisti, il Direttore della Sala Stampa della Santa Sede, Matteo Bruni, ha affermato:
“Confermo che questa mattina Papa Francesco ha incontrato in udienza il Ministro degli Affari Esteri dell’Iraq, Fuad Mohammed Hussein.
Durante la loro conversazione, durata circa 30 minuti, il Santo Padre ha avuto modo di ricordare con gratitudine l’accoglienza ricevuta nel corso del suo recente viaggio e ha rivolto un saluto affettuoso all’Iraq, a tutte le sue componenti, rinnovando l’auspicio che ciascuna possa ‘crescere nella solidarietà e nella capacità di riconoscersi responsabile della fragilità dell’altro’”.

Il Sismografo Blogspot
Il portavoce del Ministero degli Esteri iracheno ha annunciato, oggi sabato 1° maggio, che il Ministro Fuad Hussein incontrerà Papa Francesco lunedì prossimo in Vaticano.
"Una delegazione diplomatica irachena guidata dal ministro degli Esteri Fuad Hussein si è recata questa mattina nella capitale italiana, Roma, per tenere un giro di importanti incontri e dialoghi con membri del governo e naturalmente con le autorità vaticane" ha detto il portavoce Ahmed Al-Sahhaf, a Russia Today il quale ha poi precisato che "il ministro degli esteri iracheno incontrerà il Pontefice e discuterà sulla recente visita in Iraq dal 5 all'8 marzo". 

Per l'alto funzionario iracheno i frutti di questa visita sono di grande rilevanza sia per il Vaticano sia per il Paese e più in generale per tutti i credenti iracheni.
Fuad Hussein Fuad Mohammed Hussein (Khanaqin, 1º luglio 1949) è Ministro degli Affari esteri dell'Iraq dal 6 giugno 2020. È curdo, musulmano sciita e sposato con una moglie olandese di religione cristiana. Si trasferì nella capitale nel 1967, laureandosi all'Università di Baghdad nel 1971. Nello stesso periodo entrò a far parte dell'Unione degli studenti curdi e poi nel Partito Democratico del Kurdistan. Nel 1975, in seguito alla sconfitta curda nella seconda guerra curdo-irachena, Hussein si trasferì nei Paesi Bassi, dove iniziò un dottorato in relazioni internazionali. Dal 1976 guidò l'Unione degli studenti curdi all'estero e nel 1987 divenne vice-direttore dell'Istituto curdo di Parigi. In Olanda ha sposato una cristiana protestante olandese, discendente della famiglia italiana dei Montessori. Dopo la rimozione di Saddam Hussein, lavorò come consigliere del Ministero dell'Educazione occupandosi di riforma del programma istruttivo. Nel settembre 2018, il Partito Democratico del Kurdistan lo propose come Presidente dell'Iraq. Secondo la tradizione confessionalista irachena, la presidenza sarebbe difatti spettata a un curdo, essendo risultato il PDK il principale partito politico curdo alle elezioni generali del maggio 2018. Anche l'Unione Patriottica del Kurdistan nominò però un proprio candidato, Barham Salih, e pertanto i due partiti non riuscirono a trovare un accordo. La decisione venne dunque deferita a uno scrutinio segreto dei deputati neoeletti nel Consiglio dei rappresentanti, ove Salih vinse con 219 voti a favore e 22 contro. Meno di un mese dopo, Hussein fu nominato come candidato del PDK al Ministero delle Finanze, venendo confermato dal parlamento il 24 ottobre 2018. Dal 6 giugno 2020 ricopre l'incarico di ministro degli esteri.
(Scheda Wikipedia)