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22 marzo 2021

Parlamentari delle minoranze bloccano l’inclusione di esperti esclusivamente islamici nella Corte suprema


Ha avuto successo la strategia di boicottaggio messa in atto nel parlamento iracheno dai rappresentanti delle componenti etniche e religiose minoritarie per bloccare un emendamento che puntava a includere esperti di matrice esclusivamente islamica come consultori della Corte suprema federale. 
Lo riferiscono i media iracheni, riportando anche i commenti di rappresentanti politici delle minoranze che esprimono soddisfazione per il risultato ottenuto. 
Nei giorni immediatamente successivi alla visita di Papa Francesco in Iraq (5-8 marzo) era progressivamente cresciuta la controversia politica intorno a uno degli emendamenti alle leggi che regolano il funzionamento della Corte suprema federale, da sottoporre al voto parlamentare. Tale emendamento prevedeva l’inclusione nella Corte di quattro esperti di giurisprudenza islamico – due sciiti e due sunniti – incaricati di valutare i ricorsi relativi alla costituzionalità delle leggi che contraddicono la legge islamica. I parlamentari che occupano i seggi riservati alle minoranze, compresi quelli riservati ai cristiani caldei, siri e assiri, avevano fin dall’inizio espresso la loro contrarietà all’impostazione che prevedeva l’inserimento di soli esperti islamici nell’organigramma della Corte suprema. 
Quando si è trattato di votare su questo punto controverso, i deputati delle minoranze e quelli del Partito democratico del Kurdistan si sono astenuti dal partecipare al voto. A quel punto, non avendo ottenuto la maggioranza richiesta, i Partiti di matrice islamica hanno aderito al criterio che prevede l'inclusione nella Corte suprema di esperti consulenti appartenenti a tutte le componenti, comprese quelle minoritarie. 
Dopo questa modifica, alla votazione parlamentare svoltasi giovedì 18 marzo,  l'emendamento è stato approvato con il sostegno di 204 deputati su 329. 
In un comunicato stampa, i deputati delle componenti di minoranza hanno chiesto che l’applicazione delle nuove disposizioni sulla composizione del Tribunale siano comunque sospese fino allo svolgimento delle prossime elezioni politiche, che dovrebbero tenersi in via anticipata il prossimo ottobre. Lo svolgimento di elezioni nazionali anticipate è sempre stata una delle richieste chiave alla base delle proteste che hanno scosso il Paese a partire dalla fine del 2019. Oltre a ratificare i risultati delle elezioni, il compito della Corte suprema federale è quello di interpretare la Costituzione e di giudicare le controversie costituzionali. Nell’attuale Parlamento, sono cinque i seggi riservati alle componenti cristiane. Un seggio è riservato agli yazidi, uno ai mandei-sabei e uno agli Shabak.