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5 aprile 2019

“Back to life in Iraq. Arte, distruzione e rinascita”

By Rete Veneta News
Emanuele Confortin


Era il 6 agosto del 2014, poche ore prima i miliziani dell' autoproclamato Stato Islamico retto da Abu Bakr al Baghdadi avevano superato gli sbarramenti difensivi dell'area di Bartella, 20 km ad est dalla città di Mosul. In migliaia erano scappati, portandosi verso Erbil, la città principale del governo curdo in Iraq.
Ed è proprio in un campo profughi che il collega reporter Emanuele Confortin di Castelfranco Veneto, trova un rifugiato interno, il maestro Matti al Kanun professore d'arte che a Bartella aveva comperato casa, per godersi la meritata pensione.
Cristiano siriaco, ha raccontato dei suoi dipinti abbandonati a casa, vista la fuga con la famiglia.
E il desiderio, una volta liberata la sua città, di capire quali fossero le condizioni della propria abitazione. La casa aveva retto, le sue opere anche, seppur squarciate con un pugnale, per mano dell'Isis, proprio quelle tre che raffiguravano la cristianità.
Al Kanun le rivuole, vuole cercare di rattoppare quelle ferite inflitte all'Iraq e alle sue tele. Confortin organizza il recupero, grazie anche al The International Center for Humanities and Social Change di Cà Foscari Venezia. La mostra itinerante che ospita le tre tele, come pure gli scritti e le gigantografie del giornalista veneto, ospitata alla Chiesetta dell'Angelo di Bassano Del Grappa, sarà aperta fino al 2 giugno.