Pagine

23 ottobre 2018

Solidarietà: a favore dei campi profughi in Iraq e Uganda il Concerto di Natale in Vaticano, il 15 dicembre

By AgenSIR

“Ricostruire il tessuto dell’Iraq”,
 dopo il crollo del regime di Saddam Hussein e la fine dell’Isis, e “dare speranza” ai rifugiati dell’Uganda. Così mons. Angelo Vincenzo Zani, segretario della Congregazione per l’educazione cattolica, ha sintetizzato il senso dei due progetti che quest’anno il Concerto di Natale in Vaticano – promosso dal citato Dicastero pontificio e organizzato dalla Prime Time Promotions – intende sostenere, a favore rispettivamente della Fondazione Pontificia Scholas Occurrentes e di Missioni Don Bosco Valdocco onlus. “Due alternative alla migrazione attraverso l’educazione”, le ha definite mons. Zani, durante la conferenza stampa di presentazione dell’iniziativa, svoltasi oggi presso la Sala Marconi della Radio Vaticana. “Si tratta di due fenomeni molto diversi, ma il denominatore comune è il problema della migrazione, provocata da conflitti e tensioni”, ha spiegato Zani a proposito dei progetti sostenuti tramite il Concerto, che si svolgerà il 15 dicembre in Aula Paolo VI e verrà mandato in onda in tutto il mondo attraverso la piattaforma di Canale 5 il 24 dicembre, in prima serata. In quell’occasione  i telespettatori avranno un numero di “sms” solidale al quale inviare le loro donazioni per i destinatari dei progetti di solidarietà.
“Facciamo rete con l’educazione”: con questo slogan comune Scholas, la fondazione argentina voluta da Papa Francesco, e i Salesiani invitano a lavorare a favore di chi è costretto a fuggire dal suo Paese per guerre, povertà, catastrofi naturali. Nella città di Erbil, nel Kurdistan iracheno, Scholas Occurrentes ha attivato un progetto educativo in un campo profughi che, oltre alla scolarizzazione di base, prevede l’educazione informale attraverso attività sportive, culturali, artistiche e sociali, con il coinvolgimento formativo delle università irachene, italiane e di altre città europee. Missioni Don Bosco, dall’aprile 2017, ha aperto un campo profughi a Palabek che oggi ospita 40mila persone. I bisogni sono moltissimi e i Salesiani hanno scelto di concentrarsi sull’educazione scolastica e la formazione professionale dei giovani.
“L’educazione è un elemento di riscatto e di possibile soluzione e, soprattutto, un’occasione per andare oltre la gestione dell’emergenza, offrendo strumenti concreti per costruire un futuro”, ha spiegato Zani. Quanto alla concomitanza della presentazione del Concerto con il Sinodo in corso in Vaticano sui giovani, il segretario della Congregazione per l’educazione cattolica ha detto ai giornalisti: “Siamo in attesa di leggere la lettera ai giovani e la bozza del documento finale. Il dopo-Sinodo sarà una tappa molto impegnativa, perché la realtà dei giovani interessa tutti: la società, la Chiesa, le istituzioni. Anche le iniziative che presentiamo oggi – così come le domande poste ai giovani dalla nostra Congregazione nella fase pre-sinodale – saranno un tassello in questa direzione”.
Tra i partecipanti alla 26ª edizione del Concerto di Natale in Vaticano, figurano Dee Dee Bridgewater, Anastacia, Raphael Gualazzi, Edoardo Bennato, Alessandra Amoroso, Elisa, Ermal Meta, con la partecipazione straordinaria di Miguel Angel Zotto e Daiana Guspero. L’Orchestra Universale Sinfonica Italiana sarà diretta dal maestro Renato Serio, con la collaborazione del maestro Stefano Zavattoni. Il coro gospel statunitense sarà il New Direction Tennessee State Gospel Choir, il complesso vocale che accompagnerà i solisti sarà quello dell’Art Voic Academy, mentre le voci bianche saranno quelle del piccolo Coro Le Dolci Note, diretto dal maestro Alessandro Bellomaria.