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11 dicembre 2017

I cristiani iracheni celebrano la festa di Mar Behnam, nel santuario devastato dai jihadisti

By Fides

Centinaia di cristiani iracheni hanno potuto prendere parte domenica 10 dicembre alle celebrazioni per la festa di Mar Behnam (San Behnam) presso il Santuario-Monastero dove sono custodite le reliquie del Santo. Il monastero, a pochi chilometri dalla città di Qaraqosh, nella Piana di Ninive, è in fase di ricostruzione dopo le ingenti devastazioni subite ad opera dei jihadisti dell'autoproclamato “Stato Islamico” (Daesh). Il progetto di ricostruzione dell'importante luogo di culto è sostenuto in particolare dall'associazione francese Fraternité en Irak. La partecipazione folta di fedeli alle liturgie eucaristiche, celebrate all'aperto, è stato un segnale importante della volontà dei cristiani iracheni di tornare a vivere la propria vita quotidiana, scandita dalle feste e dalle celebrazioni dell'anno liturgico, nei luoghi del proprio radicamento tradizionale.
I miliziani jihadisti dell'auto-proclamato “Califfato Islamico” già nel luglio 2014 avevano cacciato i tre monaci siro cattolici che avevano officiato il monastero fino al giorno prima. Anche alcune famiglie residenti presso il monastero erano state espulse. Fin da allora erano state espresse preoccupazioni per il destino del patrimonio custodito nell'antico monastero, risalente al IV secolo e dedicato al principe martire assiro Behnam e a sua sorella Sarah, che costituisce uno dei luoghi di culto più antichi e venerati del cristianesimo siro. Dopo alcuni mesi dall'inizio dell'occupazione jihadista, già nel 2014 (vedi Fides 15/10/2017) i miliziani di Daesh avevano tolto tutte le croci e bruciato antichi manoscritti custoditi nel monastero. Poi, nel 2015, lo avevano devastato in buona parte con cariche di esplosivo, con una furia distruttiva che non aveva risparmiato la tomba del Santo.
Lo scorso luglio (vedi Fides 17/7/2017), le Unità di protezione della Piana Ninive (Niniveh Plain Protection Units, NPU) avevano arrestato alcuni membri delle cosiddette “Brigate Babilonia” con l'accusa di aver saccheggiato case private e chiese cristiane, compreso il monastero di Mar Behnam.
Le Unità di Protezione della Piana di Ninive rappresentano un'organizzazione militare locale, formata in parte da cristiani autoctoni e costituitasi nel 2014 come milizia di auto-difesa territoriale.
Le cosiddette “Brigate Babilonia”, con a capo Ryan al Kildani (Rayan il caldeo), rivendicano anch'esse la loro etichetta di milizia composta da cristiani, anche se risulta documentato il loro collegamento con milizie sciite come le Unità di Protezione popolare (Hashd al Shaabi) anch'esse operanti nell'area.