Pagine

20 luglio 2017

Patriarcato caldeo. Piana di Ninive: ascoltare la popolazione autoctona.

By Baghdadhope*

Questa mattina, come riportato da Fides, centinaia di abitanti della cittadina di Alqosh, nel Kurdistan iracheno, hanno manifestato la propria protesta per la rimozione del sindaco cristiano della città decisa dal Consiglio Provinciale di Ninive.
Assenti alla manifestazione, lo testimoniano le foto pubblicate dal sito Ankawa.com, erano i rappresentanti delle chiese locali che non hanno mancato però, almeno nel caso di quella caldea, di far sentire la propria voce.
Il sito del patriarcato caldeo ha infatti pubblicato a proposito una lettera aperta.
Di seguito la traduzione e l'adattamento dall'arabo di Baghdadhope:
"La lotta nascosta o palese per imporre la propria autorità sulle città della Piana di Ninive cui stiamo assistendo è triste perchè non rispetta il volere ed i legittimi diritti della popolazione spingendola ad emigrare o a non fare ritorno alle proprie case. 
Le ripetute dichiarazioni ufficiali circa il rispetto del diritto della popolazione all'autodeterminazione sono rassicuranti ma la loro messa in pratica è causa di preoccupazione.  
Le decisioni vengono prese per conto ed a nome della popolazione mentre bisognerebbe ascoltare la sua volontà, rafforzare la sua voce e rispettare il suo diritto a scegliere la persona giusta per il posto giusto al momento giusto. Come Chiesa noi siamo pienamente in unione con la popolazione nelle sue sofferenze, paure ed aspirazioni.
Per queste ragioni ci appelliamo ai politici ed ai responsabili perchè prendano le loro decisioni con discernimento, e perchè diano ascolto alla popolazione del posto con il coinvolgimento dei suoi rappresentanti più saggi sia nel caso di cambio dell'amministrazione che in quello del disegno della mappa futura della regione, specialmente in questo periodo di poca chiarezza e di confuse circostanze così da non offuscare la gioia della vittoria sull'ISIS.
Siamo rattristati inoltre dalla voci sospette di cristiani che non vivono nella regione e dai loro appelli diversi e contraddittori e per questo chiediamo ai nostri figli di mantenere saldi i propri valori della tradizione e delle proprie radici così come quelli di buon vicinato rispettando così la loro storia di civiltà ed onore radicata nel tempo."