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29 maggio 2017

Sacerdote irakeno: la solidarietà di AsiaNews contro le distruzioni dell’Isis


In un contesto geopolitico “molto caldo”, in cui le truppe irakene proseguono la loro avanzata nella città vecchia di Mosul e l’emergenza umanitaria si fa sempre più grave, diventa sempre più “importante e significativa” l’opera di assistenza e aiuto ai profughi. Lo Stato islamico è “una realtà di morte, di distruzione, di vergogna” contro il quale “il mondo cristiano si unisce” in una iniziativa comune di solidarietà. È quanto racconta in una lettera inviata ad AsiaNews p. Samir Youssef, parroco della diocesi di Amadiya (Kurdistan), che cura 3500 famiglie di profughi cristiani, musulmani, yazidi che hanno abbandonato le loro case e le loro terre per sfuggire ai jihadisti.
Il sacerdote è in prima linea sin dall’estate del 2014, da quando è iniziata l’emergenza, e vuole ringraziare la nostra agenzia non solo per la campagna di aiuti, ma anche per “il lavoro di cultura e di informazione” a beneficio anche della popolazione irakena, compresi i profughi. “Grazie a voi - afferma p. Samir - la parola di verità e la realtà della Chiesa si rendono testimonianza ovunque”. Di seguito, prosegue, vi invio “una lettera di ringraziamento, con il report finanziario, riguardante l’ultima donazione ricevuta prima della Pasqua, a marzo”. 
Le donazioni possono essere fatte secondo le indicazioni della campagna “Adotta un cristiano di Mosul”.  Le foto presenti in questa galleria sono la testimonianza visiva di come vengono usate le offerte della campagna. Ecco, di seguito, la lettera inviata da p. Samir: 

Carissimo p. Bernardo Cervellera, miei carissimi amici di AsiaNews, 
Innanzitutto prego il Signore che stiate bene. Desidero continuare a ringraziarti p. Bernardo, e per tuo tramite tutti i nostri amici di AsiaNews, per gli aiuti che ci avete mandato durante la festa di Nawroz e per il tempo Pasquale (oltre 20mila euro) per aiutare i profughi cristiani, musulmani e yazidi che sono in difficoltà. 
Voi, con il vostro amore concreto, ci fate sentire una grande gioia e ci fate capire che non siamo soli, ma che siamo un unico corpo. La Chiesa locale senza il vostro sostegno non avrebbe potuto andare avanti, ci avete davvero aiutato ad andare avanti nel nostro impegno a favore degli sfollati. 
La Chiesa cattolica in generale, e la Chiesa italiana in modo particolare, hanno fatto molto per la Chiesa d’Iraq, e questo fatto storico sarà ricordato per sempre. Il terrorismo che oggi colpisce purtroppo in tutto il mondo, ci fa pensare e chiedere: dove siamo, dove è la libertà che ci libera da questo male? 
Io credo che una risposta arrivi dal Padre Nostro, perché quando crediamo che abbiamo un Padre celeste, e lavoriamo per santificare il suo nome con la nostra fede e la nostra carità, rendiamo visibile il suo regno. Attraverso il suo amore, cerchiamo di compiere la missione che egli ci indica; solo così non ci mancherà il pane quotidiano, e il suo amore paterno non ci lascerà e sempre ci perdonerà. Molto riceviamo in cambio, nel dare questo pane quotidiano e questo perdono agli altri, a quanti il Signore metterà sulla nostra vita e sul nostro cammino. 
Ho voluto condividere questi pensieri con voi, perché voi con il vostro affetto mi avete fatto conoscere e vivere in profondità la grandezza di questo “pane quotidiano” che è per me e per tutta l’umanità: il vero Gesù Cristo, il vero pane quotidiano. 
Se l’umanità non si nutre della parola di Gesù come mangia il pane, non troverà mai la pace. Solo quando vivremo come figli del Padre Nostro, avremo la vera Pace, e quando non siamo così rischiamo di cadere nella tentazione. 
Infine, prego il Signore di benedire tutti voi.
Di seguito in questa pagina potrete vedere come sono stati usati i soldi della donazione e una gallery fotografica che testimonia la distribuzione di cibo e aiuti.
P. Samir Youssef
(Parroco della diocesi di Zakho e Amadiya)

Report finanziario: 
  • 11.400 dollari per cesti alimentari distribuiti a 250 famiglie 
  • 5.000 dollari in contanti per 50 famiglie 
  • 2.750 dollari in vestiti, scarpe 
  • 1.450 dollari in mobilia
  • 600 dollari per un generatore
  • 9200 dollari in medicine
  • Il totale è di 21.400 dollari