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17 febbraio 2017

L’Arcivescovo di Mosca Mons. Pezzi: “Occorre dare spazio alla testimonianza dei Cristiani perseguitati”

Un anno fa Papa Francesco e il Patriarca di Mosca Kirill si sono incontrati nell’aeroporto internazionale dell’Avana. Il Card. Kurt Koch e il Metropolita Hilarion Alfeyev a Friburgo, in Svizzera, hanno celebrato il primo anniversario dello storico evento. Nella Dichiarazione comune siglata dal Pontefice Romano e dal Primate Ortodosso si cita fra l’altro la volontà comune di difendere i Cristiani perseguitati in Medio Oriente. ACS-Italia ha chiesto a S.E. Mons. Paolo Pezzi, Arcivescovo cattolico della Madre di Dio a Mosca, quali siano le iniziative più urgenti da assumere per sostenere i fedeli di quell’area, in particolare Siria ed Iraq. “In diversi incontri avuti con rappresentanti del Patriarcato di Mosca, e anche con l’aiuto di ACS, abbiamo verificato anzitutto la necessità di pregare e far pregare per i Cristiani perseguitati in Medio Oriente. In secondo luogo occorre dare spazio alla loro testimonianza. Le informazioni e le testimonianze che riceviamo vengono diffuse. In collaborazione con ACS si vorrebbe anche provvedere a una monitorizzazione della situazione delle comunità cristiane e dei luoghi di culto, al fine di valutare una priorità di urgenze di interventi.”.
In merito al rispetto della libertà religiosa nella Federazione Russa Mons. Pezzi afferma che “alcune modifiche alla legge vigente, avvenute lo scorso anno, ci hanno posto delle serie preoccupazioni, e la necessità di prendere provvedimenti riguardo alla attività missionaria, ma al momento non abbiamo seri segnali di gravi violazioni del diritto alla libertà religiosa.”.
L’Arcivescovo di Mosca ricorda poi i principali progetti pastorali sostenuti grazie ai benefattori ACS: “il Seminario Maggiore Maria Regina degli Apostoli, a San Pietroburgo, l’attività pastorale delle suore e alcuni eventi ecumenici. Il Seminario è l’unico luogo di formazione dei futuri sacerdoti per la Chiesa cattolica in Russia, ed è sostenuto unicamente da offerte. Fin dall’inizio della sua attività nel 1994, ACS si fa carico di una parte considerevole delle spese ordinarie, e negli ultimi anni ci ha aiutato nella riorganizzazione e ristrutturazione del Seminario stesso, che in Russia è uno degli edifici storici più importanti per la Chiesa cattolica e non solo. Per noi è molto importante avere un luogo di formazione in loco” per non essere costretti a “mandare i nostri seminaristi all’estero. La Fondazione, prosegue l’Arcivescovo, “sostiene poi l’attività pastorale ordinaria delle suore nelle parrocchie, e i nostri impegni per una comune testimonianza della fede cristiana soprattutto con la Chiesa ortodossa. Non vanno poi dimenticate altre iniziative, anche di consistente aiuto finanziario, che si sono realizzate in questi anni grazie ad ACS”, come ad esempio “costruzione e ristrutturazione di chiese e cappelle.”.
La Fondazione negli ultimi mesi, e precisamente dal 29 settembre 2016, ha approvato progetti in accordo con le diocesi della Federazione Russa per quasi 485.000 euro.