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21 luglio 2015

Patriarcato Caldeo ai fedeli di Vancouver (Canada): non fatevi ingannare dal monaco sospeso dalla vita religiosa

By Baghdadhope*

Da tempo il Patriarca caldeo Mar Louis Raphael I Sako sta combattendo una battaglia contro quei sacerdoti e monaci che hanno abbandonato le proprie diocesi ed il proprio monastero per rifugiarsi all'estero, magari chiedendo asilo politico adducendo gravi pericoli se fossero rimasti in Iraq.
Una battaglia combattuta a suon di avvertimenti più o meno duri, richiami, sospensioni ed interventi anche della Santa Sede, che ha portato alcuni di quei religiosi a tornare sui propri passi, ma non tutti.
Tra chi ha deciso comunque di non tornare la maggior parte ha scelto un "basso profilo" ma c'è anche chi invece ha deciso di passare all'azione.
Il monaco Ayub Shawqat Adoor, già sospeso dalla vita religiosa nell'ottobre del 2014 perchè fuggito senza permesso in Canada chiedendo asilo politico non si è dato per vinto ed ha cominciato ad attirare i fedeli caldei di Vancouver attraverso un sito dedicato alla "Chiesa Caldea della Vergine Maria di Vancouver" nonostante essi possano già contare su una chiesa caldea in città e su un sacerdote "regolari."
A niente sono serviti i colloqui intercorsi tra i vescovi caldei del Canada, Mons. Emmanuel Challita, e di Kirkuk, Mons. Yousif Toma Mirkis ed il monaco che ha dichiarato di "essere canadese e di essere libero" tanto che oggi il Patriarcato Caldeo ha pubblicato sul suo sito l'invito ai fedeli del Canada a non seguire questo monaco, ricordando inoltre a lui ed a tutti gli altri chierici che non hanno obbedito all'ordine di tornare in patria che devono seguire i dettami della chiesa o chiedere di tornare a vita secolare. 


Per approfondire:

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