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15 luglio 2015

ISIS: Al Sadr ambasciatore dell’Iraq presso la Santa Sede, risponde a LineaDiretta24


Al-Iftar: fine del Ramadan, uno dei cinque pilastri dell’Islam che festeggia il mese in cui fu rivelato il Corano come guida per gli uomini e prova chiara di salvezza.
Una festa importante per la comunità musulmana, che l’Ambasciata irachena presso la Santa Sede ha deciso di celebrare l’11 luglio. Un sabato che doveva essere di festa ma che, allo stesso tempo, ha segnato il verificarsi di un ennesimo attentato: un’autobomba è esplosa davanti al consolato italiano al Cairo.
Quasi automatico ricondurre tutto all’ISIS, nei confronti del quale Habeeb Mohammed Hadi Ali Al Sadr, ambasciatore dell’Iraq presso la Santa Sede, a lineadiretta24 ha rinnovato il suo totale disprezzo, invitando il resto del mondo, senza mezzi termini o giri di parole, e soprattutto i Paesi limitrofi come l’Italia, a non tirarsi indietro e aiutare l’Iraq a combattere questo flagello prima che sia troppo tardi.
“Il nostro Iraq resiste oggi combattendo in prima linea le brutali forze terroristiche per difendere il suo popolo e l’intera umanità…..Questo è ciò che sta accadendo nel nostro Paese davanti agli occhi e alle orecchie del mondo che a quanto pare è indeciso rispetto a questo grande pericolo nonostante abbia recentemente colpito con violenza anche la Francia, il Kuwait, l’Egitto e la Tunisia e la lista potrebbe allunarsi sotto l’attuale indifferenza internazionale più volte denunciata da Sua Santità”.
Un ambasciatore di un Paese che da decenni non fa altro che vedere la guerra, di cui il nostro immaginario non riesce a concepire nulla fuorché morte, disordine e selvaggi con fucili, ma che, invece, è abitato da persone con molto coraggio e con voglia di dire la loro opinione.
E lineadiretta24 ha dato la possibilità ad Ali Al Sadr, iracheno, fiero del suo popolo e che personifica l’ideale di tolleranza e mediazione tra le diverse religioni del mondo, essendo ambasciatore presso la Santa Sede, di esprimere senza mezzi termini e giri di parole il suo disprezzo per l’ISIS, il suo monito alla comunità internazionale, che non sta facendo abbastanza, a detta sua, per distruggere gli uomini di Al-Baghdadi e la sua ammirazione soprattutto per il coraggio dei curdi.
Sarà questo un segnale di apertura verso un riconoscimento del Kurdistan come Stato indipendente e della fine delle storiche persecuzioni ed emarginazioni di questa come di molte altre minoranze qui presenti?
Lineadiretta24 di tutto questo, e molto altro, ne ha parlato con l’ambasciatore e ne rilascia testimonianza nel video qui riportato, che però è solo la prima parte dell’intervista fatta ad Habeeb Al Sadr.