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10 luglio 2015

A Baghdad, cristiani rapiti e uccisi nonostante il pagamento del riscatto

By Fides

Nell'arco di due settimane, a Baghdad, quattro cristiani iracheni sono stati rapiti, e per due di loro il sequestro è finito tragicamente: dopo il pagamento del riscatto, sono stati ritrovati senza vita dalla polizia. Il corpo di Quais Abdul Shaya è stato riconsegnato ai familiari, nonostante avessero pagato ai rapitori un riscatto pari a 25mila dollari. La stessa sorte è toccata a Saher Hanna, che lavorava al Ministero dell'interno. Un altro cristiano è stato liberato dai sequestratori dopo che i familiari avevano versato loro una somma pari a 50mila dollari, mentre solo il dottor Bashar al-Ghanem Akrawi ha ritrovato la libertà grazie a un'operazione della polizia nel covo in cui era tenuto recluso.
L'escalation di crimini mirati contro i cristiani della capitale irachena è uno dei fattori che contribuiscono a rendere dolorosa e precaria la loro condizione. Il parlamentare cristiano Imad Youkhana Yako, giovedì 9 luglio ha rilasciato un comunicato stampa – pervenuto all'Agenzia Fides – allo scopo di sollecitare i suoi colleghi e le forze di sicurezza ad assumersi le proprie responsabilità rispetto a un fenomeno che “fa parte delle intimidazioni subite dalla componente cristiana della popolazione e contribuisce a minare l'unità della società irachena”.