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9 settembre 2014

In Italia votata la prima mozione pro-cristiani in Iraq


Il Consiglio regionale lombardo ha approvato oggi una mozione a sostegno dei cristiani perseguitati in Iraq promossa dal Nuovo Centrodestra e sostenuta dall'intero parlamentino regionale (Agi, 9 settembre).

I POLITICI "ADOTTANO" I CRISTIANI PERSEGUITATI
Tra le richieste alla giunta regionale vi sono l'assunzione di iniziative in sede internazionale, a partire da Expo 2015, affinché sia riconosciuta la giusta importanza al tema delle persecuzioni per motivi religiosi; l'adesione volontaria da parte dei consiglieri regionali alla campagna 'Adotta un cristiano di Mosul', sostenendo economicamente le famiglie in difficoltà della città conquistata dai fanatici dell'Isis.

L'ACCORDO SUL SIMBOLO DEL NAZARENO
Un altro punto della mozione, originariamente prevedeva l'esposizione della 'N' di Nazareno (simbolo con cui vengono marchiate le case dei cristiani in Iraq) sui palazzi della Regione. Il centrosinistra, pero', ha ottenuto la modifica del provvedimento e si e' giunti a un accordo per una esposizione temporanea all'interno di un evento dedicato

LA DIARIA DESTINATA IN SOLIDARIETA'
Intanto tutti i consiglieri del Nuovo Centrodestra hanno deciso di donare la propria diaria relativa al consiglio regionale odierno, circa 250 euro a testa, alla raccolta fondi per i cristiani in Iraq. Un gesto che probabilmente sarà seguito anche da altri consiglieri regionali.

AIUTI ECONOMICI E ZONA PROTETTA
In un incontro organizzato ieri 8 settembre dal gruppo dei consiglieri regionali lombardi di Ncd, scrive Tempi.it (9 settembre), padre Rebwar Basa, sacerdote caldeo iracheno, intervenuto in video collegamento da Roma ha affermato che nel nord dell'Iraq sono necessari due tipi di interventi immediati per aiutare le persone fuggite dalle loro case e dalla loro terra: «Da una parte aiuti economici per garantire i servizi essenziali, dall’altra la creazione di una zona protetta sotto il controllo delle Nazioni Unite».

UOMINI SEPOLTI VIVI, DONNE ABUSATE
Come ha ricordato l’arcivescovo di Mosul, Emil Shimoun Nona, anche padre Basa ha criticato il temporeggiamento occidentale davanti alla conquista del nord Iraq da parte dell’Isis. «Dal 10 giugno, in Iraq, i cristiani vengono sepolti vivi, le cristiane abusate, vendute per strada e le loro case vengono loro sottratte. Gli americani dovevano intervenire prima».