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16 aprile 2014

Messaggio di Pasqua del Patriarca caldeo Sako, con un pensiero alle elezioni

By Fides

“Auguro che le celebrazioni della Santa Pasqua, Pasqua di Resurrezione e di vita nuova, mettano fine alla sofferenza del nostro popolo”. E’ questo l’auspicio conclusivo contenuto nel messaggio per la Pasqua diffuso dal Patriarca di Babilonia dei Caldei, Louis Raphael I Sako. “Nonostante la preoccupante situazione in cui viviamo in Iraq” sottolinea il Patriarca caldeo nel messaggio pervenuto all’Agenzia Fides, le celebrazioni della Settimana Santa “rendono viva la nostra memoria cristiana e ci donano una speranza viva. Gesù è il cuore di questi avvenimenti, il suo corpo distrutto e poi risorto è la forza che ci spinge verso la vita nuova. Anche nei momenti bui, la sua risurrezione sorge come il sole su di noi e sull’umanità”.
S. B. Sako invita tutti a far tesoro della Settimana Santa e del tempo pasquale per “esaminare la nostra vita e scoprire ciò che ci chiede il festeggiato, che è Cristo”, a “incontrarci nelle nostre chiese e case per festeggiare, pregare, ringraziare, gioire insieme e aiutandoci reciprocamente” e a essere per tutti, in ogni situazione, “esempio vivente nella vita comunitaria attraverso il nostro comportamento, la lealtà, la nostra rinuncia e il nostro amore” per “rafforzare  l’appartenenza alla Patria eliminando la discordia e seminando la speranza”. Con questo spirito – ha aggiunto il Patriarca - “non si rimane nella condizione di sentirsi minacciati, nonostante il nostro numero”.
Il messaggio di Pasqua offre al Capo della Chiesa caldea anche l'occasione di sottolineare l'importanza del prossimo appuntamento elettorale a cui è chiamato un Paese ancora dilaniato dalle violenze settarie: “Dobbiamo partecipare numerosi alle prossime votazioni con spirito di responsabilità” scrive il Patriarca Sako, suggerendo di orientare il consenso elettorale verso “persone qualificate e leali, che si impegnano per il bene della Patria e per il suo progresso, puntando sui veri valori della libertà, della dignità e della giustizia sociale”. Le elezioni nazionali, in programma il prossimo 30 aprile, dovranno selezionare i 325 membri del Parlamento (con 5 seggi riservati ai cristiani), chiamati a loro volta a eleggere il Presidente e il Primo Ministro iracheni, nel rispetto del sistema che riserva la carica presidenziale a un curdo e quella di Primo Ministro a uno sciita.


15 aprile 2014
رسالة القيامة