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21 marzo 2013

Patriarca Sako: Il Papa venga in Iraq seguendo l'esempio di S. Francesco


È l'invito di Mar Louis Raphael I Sako, Patriarca della Chiesa caldea, al nuovo pontefice. L'incontro fra il prelato e papa Francesco è avvenuto questa mattina in Vaticano. La commozione del Santo Padre di fronte alle sofferenze dei cristiani iracheni. La priorità del dialogo con i musulmani.
Come San Francesco ha viaggiato in Oriente e ha incontrato il sultano Malik al-Kamil, così oggi speriamo che papa Francesco "possa venire in Iraq, per confermarci nella fede e donare alla nostra piccola comunità nella terra di Abramo il coraggio e la speranza".
È l'invito lanciato da sua Beatitudine Mar Louis Raphael I Sako al pontefice - nel corso dell'udienza di questa mattina in Vaticano - al quale papa Bergoglio "ha risposto con gioia di sì". A raccontarlo ad AsiaNews è lo stesso Patriarca della Chiesa caldea irakena, che questo pomeriggio tornerà a Baghdad dopo aver partecipato alla messa di inaugurazione del pontificato celebrata il 19 marzo scorso in piazza San Pietro.
Il porporato confessa di essere "molto colpito dalla semplicità e spontaneità" del papa, che durante il colloquio si è commosso di fronte alla dramma dei cristiani dell'Iraq: "Sono al cospetto di un padre e di un pastore di prima classe. Quando ho raccontato che la nostra terra ha avuto 950 martiri e 57 chiese attaccate, con le lacrime agli occhi mi ha detto: 'mi sento addolorato per voi'".
Il patriarca racconta che Francesco ha chiesto notizie sulle diocesi, sulle vocazioni nel Paese martoriato da 10 anni da continui attentati e dalla lotta fra sciiti e sunniti. "Mi ha chiesto di pregare per lui - afferma - io l'ho invitato a farci visita in Iraq e il pontefice si è detto desideroso di visitare la nostra terra, che è anche il luogo da cui partì Abramo e la sua visita infonderebbe in noi coraggio e speranza". Nel colloquio sua Beatitudine Mar Luis Raphael I ha chiesto al papa di parlare anche ai musulmani, incontrandoli come fece S. Francesco, sottolineando l'importanza del dialogo interreligioso perché "quando il capo della Chiesa parla al mondo islamico, noi cristiani siamo apprezzati e la gente ci rispetta". 
"Abbiamo infine pregato insieme - aggiunge il patriarca - recitando il Padre Nostro e l'Ave Maria per l'Iraq. Il papa ha dato la sua benedizione a tutti gli iracheni preti, religiosi, religiose e laici".