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5 febbraio 2013

Siria: opposizione apre a dialogo con governo. Mons. Audo: serve ogni cosa, siamo allo stremo

By Radiovaticana

Il capo dell’opposizione siriana al Khatib ha aperto al dialogo, ma non con Assad. L’attenzione del leader in esilio è tutta rivolta al vice-presidente Faruq al Sharaa. Intanto le truppe governative hanno dichiarato di aver ripreso il controllo della cittadina chiave di Daraya, nei pressi di Damasco. Fra le località più colpite dal conflitto anche Aleppo.

Sulla situazione nella città siriana sentiamo, al microfono di Manuella Affejee, il vescovo caldeo di Aleppo, mons. Antoine Audo:

Abbiamo perduto la sicurezza e quando si perde la sicurezza si perde tutto. Tutti siamo divenuti poveri: senza lavoro, senza elettricità, senza riscaldamento … la situazione è veramente molto dura per la gente. Speriamo di trovare una soluzione a queste prove.
Come presidente della Caritas, cosa fa per aiutare la gente?
Ci sono tanti programmi che riguardano tutta la Siria. La Siria è divisa in sei regioni: Damasco, Aleppo, Homs, Horan, Jazeree e Latakia e Tartus. La prima cosa, adesso, la priorità è il cibo: è molto importante dare da mangiare, perché tutto è caro. La seconda cosa è la salute: medicinali e interventi chirurgici. La terza cosa, ora che è inverno: servono abiti per bambini, la scuola … Ecco, ci sono tanti programmi che operano su tutto il territorio della Siria.
Un suo pensiero sull’elezione di mons. Sako a Patriarca dei Caldei …
E’ un patriarca che è un vero iracheno, un vero caldeo, che ha vissuto per dieci anni a Kirkuk facendo un buon lavoro sia nella Chiesa sia nella società: ha creato canali di comunicazione tra arabi e curdi e turchi, e questa è l’immagine dell’Iraq. Penso che come Patriarca, a Baghdad, potrà fare ancora di più!