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1 febbraio 2011

Ue, schiaffo all'Italia sulla difesa dei cristiani

By Repubblica
Niente menzione esplicita nel documento sulle persecuzioni religiose. E Frattini lo fa ritirare. Il ministro italiano "Questo laicismo esasperato è dannoso per la credibilità"

di Andrea Bonanni

Bruxelles:
L'Italia non è riuscita a far menzionare esplicitamente le comunità cristiane tra le vittime delle persecuzioni nel comunicato dell'Unione europea che critica le violenze inter religiose in Medio Oriente. E alla fine il ministro degli esteri Franco Frattini, che si era particolarmente battuto per questo obiettivo, ha chiesto e ottenuto che il comunicato venisse ritirato. E' l'ennesimo schiaffo che il governo Berlusconi riceve dalla responsabile della politica estera della Ue, la britannica Catherine Ashton, subito dopo il rifiuto di intervenire sul Brasile per favorire l'estradizione di Battisti: una vicenda che Bruxelles ritiene confinata ai rapporti bilaterali tra Roma e Brasilia.
"Oggi è stata scritta una pagina non bella dal Consiglio Ue", ha dichiarato Frattini al termine della riunione dei ministri degli esteri della Ue. "L'Europa ha dimostrato ancora una volta che questo laicismo esasperato è certamente dannoso per la sua stessa credibilità". Parole che ricalcano quelle pronunciate ieri da Rino Fisichella, ministro vaticano "per la promozione della nuova evangelizzazione", secondo cui "Ormai si è convinti, con lady Ashton, che il nome 'cristianò non possa entrare in una risoluzione. Del resto 'nomen, omen': sempre di cenere si tratta", ha dichiarato l'alto prelato con un gioco di parole tra il nome Ashton e la parola "ash", che in inglese significa "cenere".
La vicenda parte dalla mobilitazione del governo italiano dopo l'attentato suicida contro i cristiani copti di Alessandria d'Egitto e altri episodi di violenze inter religiose che hanno colpito le comunità cristiane in Medio Oriente e in particolar modo in Iraq. Frattini si era battuto per avere una dura posizione di condanna da parte dell'Unione europea. Ma nella bozza di comunicato, messa a punto dal servizio diplomatico che fa capo alla Ashton, si parlava in modo generico di violenze contro "le comunità religiose", senza citare in modo specifico quelle cristiane.
Il ministro degli esteri italiano si era impegnato per far cambiare il testo, e domenica sera era venuto anticipatamente a Bruxelles per un incontro con i quindici ministri degli esteri che fanno capo al Partito Popolare europeo, di ispirazione democristiana. "Una larga maggioranza di paesi, sia per dimensioni sia per numero, aveva condiviso la mia proposta di emendamento, che era quella di menzionare gli attentati terroristici contro le comunità cristiane ed anche quelli contro la comunità sciita di Kerbala", ha riferito Frattini. Ma, poiché la Ashton non aveva modificato la propria proposta, l'emendamento italiano avrebbe potuto essere approvato solo all'unanimità. Al momento del voto, invece, almeno quattro paesi si sono detti contrari a modifiche:
Spagna, Portogallo, ma anche Lussemburgo e Irlanda, che hanno governi conservatori. A questo punto, in assenza di una esplicita citazione dei cristiani, Frattini ha ritenuto di chiedere il ritiro del documento di condanna delle violenze inter religiose, cosa che la Ashton ha accettato.