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7 gennaio 2011

Sarkozy: "Piano epurazione cristiani d'Oriente"Lettera di ministri europei per vertice Ue


Il presidente francese, Nicolas Sarkozy, si schiera a difesa delle comunità cristiane in Medio Oriente, scosse dai recenti attentati ad Alessandria d'Egitto e a Bagdad, mentre la Francia sottoscrive insieme a Italia, Polonia e Ungheria una lettera all'Alto rappresentante Ue per chiedere che la questione entri nell'ordine del giorno del prossimo vertice dell'Unione.
"Non possiamo accettare quello che appare sempre di più come un piano particolarmente perverso di epurazione in Medio Oriente, epurazione religiosa", ha affermato Sarkozy in un discorso di inizio anno davanti ai leader religiosi del Paese, ai quali si erano uniti eccezionalmente il rappresentante dei copti in Francia, Girguis Lucas.
ll presidente francese si è riferito esplicitamente agli attentati contro le comunità cristiane.
"In Iraq e in Egitto i cristiani sono a casa loro e lo sono da più di 2000 anni - ha proseguito il presidente francese - Non possiamo tollerare che questa diversità culturale e religiosa, che è la norma nella maggior parte dei paesi occidentali, scompaia in questa parte del mondo". Commentando, poi, un sondaggio Ifo-Le Monde, secondo cui il 42% dei francesi considera gli islamici come "una minaccia", Sarkozy si è detto "preoccupato", evidenziando la necessità di "combattere questa reazione irrazionale con la mutua conoscenza e la comprensione dell'altro".
"L'Islam non ha nulla a che vedere con questo folle odio contro ebrei e i cristiani",
ha rimarcato il presidente, chiedendo di "essere fermi" nella condanna contro i recenti attentati. Parlando poi del suo Paese, Sarkozy ha affermato che "ciascuno in Francia deve poter pregare il Dio che vuole nella pace e nella sicurezza. La preghiera non fa rumore, non dà fastidio e non aggredisce nessuno. Nel momento in cui viene minacciata la libertà di culto - ha ammonito - è lo stesso edificio della democrazia ad essere minacciato".

La lettera alla Ashton.
Il ministro degli esteri Franco Frattini ha inviato all'Alto rappresentante Ue per la politica estera Catherine Ashton la lettera co-firmata dai ministri degli Esteri francese, Alliot-Marie, polacco Sikorski, e ungherese Martonyi per chiedere che la questione della persecuzione dei cristiani sia iscritta all'ordine del giorno della riunione del 31 gennaio prossimo a Bruxelles e si dibattano misure concrete da mettere in atto per promuovere il rispetto della libertà di religione e di espressione. Lo si è appreso da fonti della Farnesina.