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8 dicembre 2010

Pax Christi International consegna il Premio per la Pace 2010 a mons. Louis Sako


Il Movimento cattolico internazionale Pax Christi consegna oggi a Parigi, presso la sede della Conferenza episcopale francese, il Premio per la Pace 2010 a mons. Louis Sako, arcivescovo cattolico di Kirkuk, tra i “più convinti difensori delle minoranze in pericolo in Iraq”.
Il riconoscimento è anche un incoraggiamento per i costruttori di pace nel Paese arabo, continuamente scosso - come ha anche ricordato il Papa domenica scorsa all’Angelus - da attentati contro cristiani e musulmani.
Il servizio di Amedeo Lomonaco:
Il Premio per la Pace 2010 è stato conferito a mons. Louis Sako per il suo prezioso contributo “nel difficile processo di pace e democratizzazione dell’Iraq”. Il futuro del Paese arabo, visitato nel 2009 da una delegazione di Pax Christi International, è legato anche all’impegno di quanti “aiutano il popolo iracheno nella ricerca della riconciliazione”. Il Premio intende quindi incoraggiare “gli artigiani della pace” a proseguire “la loro azione per il bene dell’Iraq e di tutta la regione”, come conferma proprio mons. Louis Sako:

"Penso che questo Premio non sia unicamente per me, ma sia per l’Iraq, che si trova a vivere questa difficile situazione. Ed è anche per i cristiani dell’Iraq. Senza il dialogo, senza questa cultura e questa apertura verso la pace e il rispetto dell’altro, non ci sono soluzioni! Ci sono solo barriere. Questo Premio arriva alla vigilia del Natale ed anche i nostri fratelli musulmani hanno festeggiato la festa del sacrificio: per noi il Natale è la festa della pace e il messaggio del cielo è “pace in terra”. La pace è un’esigenza imprescindibile della nostra vita, è un bisogno. Siamo tutti chiamati ad essere costruttori di pace. Questo premio invita tutti i cristiani e tutti gli iracheni a realizzare la pace, a promuovere la stabilità. Senza pace non c’è vita, non c’è libertà, non c’è dignità!"
Dunque un Premio, un riconoscimento da parte di Pax Christi che è anche segno di fiducia e di speranza per il futuro del Medio Oriente…
"Senz’altro. In questo tempo di forte tribolazione noi siamo provati, nella nostra vita e nella nostra fede e questa vicinanza ci dà nuovo impulso, ci dà forza."