Pagine

19 novembre 2010

Petizione degli arabi cristiani di Terra Santa: “Canonizzare i martiri dell’Iraq”

By FIDES

Gerusalemme (Agenzia Fides) – “Chiediamo che i martiri dell’Iraq siano canonizzati, perchè l’esempio della loro vita e il loro sacrificio sia un ispirazione per tutti noi, cristiani, arabi e non, che vivono in Medio Oriente”: è questa la motivazione di una petizione, inviata all’Agenzia Fides, lanciata da un gruppo di arabi cristiani in Terra Santa.
Nella strage del 31 ottobre nella chiesa di Nostra Signora del Perpetuo Soccorso a Baghdad sono stati uccisi 44 credenti, fra i quali i due sacerdoti p. Thair Sad-alla Abd-al e p. Waseem Sabeeh Al-kas Butros, morti mentre pregavano con i loro fedeli: “I loro nomi si uniscono alla lista dei cristiani che sono morti a causa della loro fede in Iraq, mentre i cristiani dell’intera regione affrontano una grave minaccia”, recita la petizione
“Come arabi cristiani di terra Santa vogliamo riaffermare il nostro desiderio di vivere la nostra fede cristiana nella stessa terra dove Cristo è morto e risorto per la nostra salvezza e dove i suoi apostoli hanno annunciato la Buona Novella ai nostri antenati”, prosegue il testo, ricordando che il Medio Oriente, luogo di nascita della cristianità, è stato fecondato dallo Spirito Santo e oggi esprime una pluralità di credenti: greco- cattolici, siro-cattolici, copti, maroniti, armeni, latini, luterani, anglicani e altri.
Seguendo la tradizione della chiesa primitiva, gli arabi cristiani chiedono che coloro che muoiono come martiri siano riconosciuti e onorati come santi, in particolare: p. Thair Sad-alla Abd-al e p.Waseem Sabeeh Al-kas Butros e i loro compagni; le suore Caldee Fawzeiyah e Margaret Naoum, uccise il 26 marzo 2007; i fedeli caldei p Raghid Aziz Ganni e il sub-diaconi Yousef Daoud, Wahid Hanna Isho e Gassan Issam Bidawid, uccidi il 3 giugno 2007 a Mosul; mons. Paulos Faraj, Arcivescovo caldeo di Mosul, ritrovato morto il 13 marzo 2008.
La petizione è disponibile sul sito http://www.martyrs-iraq.org.
Il sito, dove firmare la petizione, è in inglese, italiano, spagnolo, francese, arabo (nota di Baghdadhope)