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25 marzo 2009

Rappresentanti di tutte le chiese cristiane riuniti a Baghdad

By Baghdadhope

E' in svolgimento a Baghdad la riunione del Consiglio dei Capi delle Chiese Cristiane in Iraq.
"Ci siamo riuniti" ha dichiarato a Baghdadhope Mons. Shleimun Warduni, Patriarca Vicario caldeo "per fondare questo consiglio che riunirà, si pensa due volte all'anno, tutti i capi delle chiese cristiane in Iraq."
Questo vuol dire che i consigli analoghi già esistenti, per esempio quelli di Baghdad, di Ninive e delle province del nord verranno sciolti?
"No, quelli rimarranno, ma questo nuovo consiglio opererà a livello nazionale riunendo i rappresentanti di tutte le chiese cristiane: cattolica, ortodossa, protestante. Quella di questi giorni è la riunione costituente in cui saranno elaborate le regole, una sorta di statuto, che i lavori del consiglio seguiranno."
Chi lo presiederà?
"L'attuale riunione è presieduta dal Patrarca caldeo, il Cardinale Mar Emmanuel III Delly, ma sono previste elezioni per stabilire chi in futuro lo presiederà e chi ne sarà il segretario."
Chi è presente alla riunione?
"I rappresentanti di tutte le chiese o in persona o con una nota fattaci pervenire. Della chiesa caldea sono presenti il Cardinale Delly, io, Mons. Jacques Isaac e Mons. Andraous Abouna, per l'Antica Chiesa dell'Est il suo patriarca Mar Addai II, per la chiesa latina c'è il vescovo di Baghdad Mons. Jean B. Sleiman, per la chiesa siro cattolica c'è Mons. George Qas Musa, vescovo siro cattolico di Mosul, e c'è Mons. Avak Asadorian, vescovo della chiesa armena apostolica. Tutte le chiese però hanno aderito a questa iniziativa, cattoliche, ortodosse, la Chiesa Assira dell'Est, quella protestante ed anche quella degli Avventisti del Settimo Giorno."
Avete già dei temi di discussione nell'agenda di questa riunione?
"No. Non per adesso, l'agenda dei lavori sarà decisa per la successiva riunione."
Come mai l'esigenza di questo consiglio?
"E' necessario ed anche auspicabile che le chiese, tutte le chiese, si confrontino per meglio affrontare le sfide che il futuro dell'Iraq comporterà per tutti i suoi cittadini. Le nostre diversità troveranno, con l'aiuto del Signore che sempre ci sostiene, un terreno comune. Ciò che tutti desideriamo è il bene del nostro amato paese e per questo lavoreremo."