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14 novembre 2008

Inviato delle NU preme perchè l'Iraq protegga le minoranze dopo le ultime uccisioni a Mosul


Tradotto ed adattato da Baghdadhope

Il rappresentante delle Nazioni Unite in Iraq ha esortato il governo a fare tutto il possibile per proteggere le minoranze del paese dopo che due donne cristiane sono state uccise nella città settentrionale di Mosul a poche ore dall'inizio del ritorno alle loro case di alcune famiglie sfollate a causa dei recenti episodi di violenza. In un comunicato stampa rilasciato dalla Missione di Assistenza dell'ONU in Iraq (UNAMI), il rappresentante speciale del segretario generale, Staffan de Mistura, ha espresso il suo "shock ed indignazione" per il persistere di attacchi e ed uccisioni che colpiscono le minoranze religiose. Circa 2.200 famiglie, oltre 9000 persone, erano fuggite ai primi di ottobre dalla seconda città irachena a causa della recrudescenza degli attacchi, le minacce e le intimidazioni. Martedì, l'agenzia dell'ONU per i rifugiati ha riferito che alcune delle famiglie cristiane fuggite stavano cominciando a tornare dopo aver sentito dire che la situazione della sicurezza era migliorata.
Le forze di sicurezza irachene hanno recentemente rafforzato la propria presenza nell'area con 35.000 tra militari e personale di polizia solo nella città di Mosul, con un conseguente calo del numero di esplosioni e uccisioni arbitrarie, secondo l'UNAMI.
De Mistura ha affermato che Mosul è, e deve rimanere, la culla storica della diversità religiosa ed etnica, ribadendo la posizione delle Nazioni Unite secondo la quale il rispetto e la garanzia dei diritti delle minoranze in Iraq è "fondamentale per uno stabile e democratico futuro del paese."
De Mistura ha invitato il governo iracheno a fare tutto quanto in suo potere per salvaguardare i diritti umani dei cristiani, degli yezidi, degli shabak e delle altre minoranze - tutte vittime di terribili attentati - e far sì che i responsabili di questi attacchi siano rapidamente assicurati alla giustizia.
Il rappresentante speciale ha inoltre invitato le autorità locali, così come il governo regionale del Kurdistan, a contribuire a tutelare i diritti delle minoranze e la loro identità religiosa, così come al porre fine all'impunità per questi attacchi criminali.