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28 settembre 2008

Il nuovo edificio del seminario caldeo ad Ankawa

By Baghdadhope

Esattamente dieci anni fa nell’assolato chiostro della sua chiesa al centro di Baghdad un sacerdote caldeo mi confidò che se un giorno gli americani avessero deciso di rovesciare il regime che teneva in pugno l’Iraq da decenni avrebbero dovuto fare molta attenzione perché il pericolo della guerra civile sarebbe stato altissimo, ed “i cristiani avrebbero pagato il prezzo più alto.”
Il primo agosto 2004 la paura degli iracheni cristiani si trasformò in terrore. Quella domenica cinque chiese, quattro a Baghdad ed una a Mosul, furono attaccate ed il bilancio dei morti e dei feriti fu pesantissimo. La fuga dei cristiani dal paese e dalla capitale divenne imponente e si iniziò a parlare di un Iraq senza cristiani. Le istituzioni però resistevano, con difficoltà, ma lo facevano. Pur nel pericolo si cercò di tenere aperte le chiese, il Babel College, l’unica facoltà teologica cristiana in tutto il paese, ed il seminario maggiore caldeo. Ma la situazione, proprio a Dora, il quartiere meridionale di Baghdad dove si trovano ancora oggi gli edifici del collegio e del seminario continuò a peggiorare.
Il 15 agosto del 2006 fu sequestrato Padre Sa’ad Sirop Hanna. Non era il primo sequestro che aveva avuto come vittime dei religiosi cristiani, ma fu il primo che durò più di due giorni e scatenò il panico nella comunità cristiana che percepì in esso, ed ebbe la conferma in quelli successivi, un piano preordinato: colpire i simboli religiosi per favorire la fuga dei cristiani, impossessarsi dei loro beni e ripulire quartiere per quartiere una città e poi il paese da quella presenza che per secoli aveva convissuto con la maggioranza islamica e che improvvisamente veniva guardata come estranea e nemica.
A settembre del 2006 era passata solo una settimana dal rilascio di Padre Sa’ad che, il 18, sempre nel quartiere di Dora fu rapito l’allora vice rettore del seminario maggiore, Padre Basel Salem Yaldo che, da tempo minacciato, viveva da mesi nascosto all’interno dell’edificio patriarcale insieme agli studenti. A novembre toccò a Padre Douglas Al Bazi, direttore dell’Istituto per la catechesi ed a dicembre al rettore del seminario, Padre Sami Dinkha
La situazione era ormai chiara: il seminario doveva chiudere. Troppo pericoloso rimanere asserragliati in una sorta di fortino con poche guardie. Con discrezione già in autunno gli studenti erano stati trasferiti nel nord per un lungo ritiro spirituale e con altrettanta discrezione si erano cercati i locali che avrebbero ospitato la sede “distaccata” del seminario in attesa di tempi migliori.
A gennaio del 2007 l’annuncio: per ragioni legate alla sicurezza dei seminaristi e del corpo insegnante, il seminario maggiore caldeo, congiuntamente al Babel College ed all’Istituto per la catechesi furono trasferiti nelle sedi provvisorie ad Ankawa, nel nord del paese controllato dal Governo Regionale Curdo.

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Lì, complice la maggiore sicurezza che la particolare situazione della regione per ora assicura, le lezioni ripresero e con esse il percorso di fede dei seminaristi che, come disse Padre Douglas Al Bazi in occasione del viaggio che la scorsa estate fecero in Europa, “hanno fede e coraggio per voler diventare sacerdoti in Iraq di questi tempi.”
Mentre a Baghdad gli edifici del seminario e del Babel College diventavano, a marzo del 2007, e sono tuttora senza autorizzazione alcuna da parte della chiesa caldea che ne è la proprietaria, la base americana Cop Amache del 4˚ Squadrone di Cavalleria della Prima Divisione di Fanteria Meccanizzata USA, ad Ankawa le lezioni riprendevano con un nuovo rettore e molti studenti, considerando la situazione che gli iracheni cristiani stanno vivendo. A Padre Sami Dinkha, ora parroco della chiesa caldea di Essen in Germania, successe infatti il Redentorista Padre Bashar Warda che, coadiuvato da Padre Fadi Lyon, segue ora i 26 seminaristi. (22 caldei e quattro siro-cattolici)
Ma la sistemazione del seminario ad Ankawa era provvisoria ed i locali in affitto non adatti allo scopo, e fu così che il Patriarcato Caldeo decise di renderla definitiva.
Per questa ragione ad Ankawa oggi è stato inaugurato il nuovo edificio del seminario maggiore caldeo, ed ad esso seguirà quello di un convento per le suore, una chiesa, ed addirittura una sede del Patriarcato che verrà inaugurato in modo solenne in occasione del prossimo sinodo della chiesa caldea che si terrà all’inizio del 2009.
Queste inaugurazioni non rappresentano un cambiamento radicale. Nessuno nella chiesa caldea ha mai pensato di abbandonare Baghdad ed i fedeli che ancora vi abitano. La speranza è di poter un giorno riaprire le chiese, il seminario e l’università nella capitale. Ma la situazione per ora impone di essere realistici, i seminaristi devono poter vivere in un ambiente che permetta loro di studiare e consolidare la propria vocazione, e gli studenti del Babel College devono poter andare a lezione senza rischiare la vita.
A queste esigenze risponde il nuovo seminario alla periferia di Ankawa. Un edificio completamente attrezzato con aule, sale riunioni, 38 stanze per i seminaristi, una cappella, ed edifici annessi per il personale di servizio.
Proprio la cappella all’interno del seminario ha visto sabato pomeriggio il primo atto dell’inaugurazione una Santa Messa celebrata dal Patriarca della chiesa caldea, il Cardinale Mar Emmanuel III Delly cui hanno partecipato Monsignor Shleimun Warduni, Patriarca Vicario, Monsignor Jacques Isaac, Rettore del Babel College, Padre Bashar Warda e Padre Fadi Lyon, Rettore e Vice rettore del seminario, Padre Denis Como, padre spirituale del seminario, altri sacerdoti e naturalmente i protagonisti del futuro dell’istituzione, i seminaristi.
Ma la vera e propria inaugurazione si è tenuta domenica mattina . Ai presenti di sabato si sono aggiunti anche altri rappresentanti del governo e non. C’erano le suore caldee, l'amministratore vescovile di Erbil, Mons. Rabban Al Qas, il sindaco della città, Nawzad Hadi, e Sarkis Aghajan, Ministro delle Finanze del Governo Regionale Curdo che, come ha dichiarato a Baghdadhope Mons. Shleimun Warduni: "ha finanziato i costi della costruzione del nuovo seminario."
“E’ stato un momento di festa”
ha continuato Monsignor Warduni “turbato però dalle notizie giunte sulla cancellazione dalla legge che riguarda le elezioni dei consigli provinciali dell’articolo 50 che assegnava 13 seggi ai cristiani in sei province. Un errore nei confronti delle comunità di minoranza – anche i seggi per gli Shabak e gli Yazidi sono stati cancellati – e del popolo iracheno tutto che nella sua complessità avrebbe dalle minoranze un grande contributo allo sviluppo. In ogni caso bisogna andare avanti. Oggi pomeriggio – domenica, ndr –il Patriarca Delly ha partecipato ad un’altra inaugurazione, quella di una grande sala multifunzionale destinata alla comunità cristiana di Shaqlawa, una cittadina che già da tempo è meta di gite e ritiri spirituali e dove c’era la necessità di dare ai cristiani un grande spazio comune attrezzato per i loro incontri. Tra qualche giorno poi Mar Delly partirà per il Libano per partecipare alla annuale riunione dei vescovi cattolici delle chiese orientali e da lì raggiungerà Roma per il Sinodo dei vescovi cattolici di tutto il mondo.”
Un patriarca attivissimo…
“Si, consideri che proprio sabato in occasione dell’inaugurazione del nuovo seminario abbiamo anche celebrato il suo 81° compleanno. Non poteva esserci un modo migliore.”