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27 aprile 2008

Mar Bawai Soro: un posto d'onore a San Pietro

By Baghdadhope

Nei due banchi che hanno ospitato i vescovi caldei oggi presenti in Vaticano in occasione delle ordinazioni sacerdotali, tra le quali quella di Padre Robert S. Jarjis di Baghdad, sedevano anche Monsignor Mikhail Jamil, Procuratore presso la Santa Sede e Visitatore Apostolico in Europa per la chiesa siro cattolica, e Monsignor Bawai Soro, una figura che ha suscitato negli ultimi anni parecchie polemiche negli Stati Uniti.
Vescovo della Holy Apostolic Assyrian Church of the East guidata dal patriarca Mar Dhinka IV che risiede a Chicago, Mar Bawai fu sospeso dal sinodo che si tenne a novembre del 2005. Alla sospensione seguì un periodo di forti contrasti all'interno della chiesa assira che sfociarono in una causa legale presso la Corte Suprema di Santa Clara in California incentrata sulla richiesta da parte della chiesa assira della restituzione di tutte le proprietà della stessa ancora sotto controllo di Mar Bawai Soro.
Il 3 novembre 2007 in una dichiarazione ufficiale Mar Bawai accettò la decisione della corte a favore della chiesa assira dichiarando di non avere intenzione di appellarsi e riaffermò le sue intenzioni di "ripristinare l'unità tra tutte le branche della Chiesa dell'Est superando il divario teologico con i protestanti, ristabilire la comunione con gli altri cristiani, aiutare finanziariamente i cristiani bisognosi nel Medio Oriente e riportare l'unità alle comunità caldee-assire in Iraq."
Nella stessa dichiarazione ufficiale Mar Bawai, al punto 3, affermò che: "Nei passati due anni molte volte ho dichiarato che non si vuole da parte nostra creare una nuova branca indipendente della Chiesa dell'Est, né abbandonare o sostituire la tradizione della Chiesa dell'Est con un'altra. Siamo e rimarremo fedeli al Signore, adorandolo all'interno del patrimonio della Chiesa dell'Est. All'atto pratico ciò significa che noi, in quanto diocesi (un vescovo, sacerdoti, diaconi e fedeli) ci uniremo ad una delle due altre branche della tradizione della Chiesa dell'Est: l'Antica Chiesa dell'Est o la Chiesa Cattolica Caldea."
Il cammino verso l'unione richiesto dalla dichiarazione di Mar Bawai preceduto, come annunciato, da contatti con entrambe le chiese (Antica dell'Est e Caldea) ebbe un'altra tappa importante il 27 gennaio scorso con la nascita dell'ACAD, la "Assyrian Catholic Apostolic Diocese" guidata da Mar Bawai, nella cui dichiarazione di intenti adottata a Dublino (California) si afferma la volontà di "entrare in piena comunione con la chiesa cattolica" e di "ristabilire l'unità della chiesa con la chiesa Cattolica Caldea" e di dare inizio ad "un processo di negoziazione con le rispettive autorità ecclesiastiche per definire in concreto il modello di questa unione."
Un processo di unione accolto con gioia da Monsignor Sarhad Y. Jammo, vescovo caldeo dell’eparchia degli Stati Uniti occidentali che in una lettera aperta datata 11 febbraio 2008 ed intitolata “Uniti in una sola chiesa” ha auspicato, come fine ultimo “la piena comunione e la fattuale unione ecclesiastica” tra la chiesa cattolica e le altre chiese apostoliche, impegnandosi inoltre in prima persona a favorire il processo canonico con la Santa Sede ed il Patriarcato ed il Sinodo caldeo all0 scopo di “formulare e porre in atto un modello concreto di unione ecclesiastico soddisfacente per tutte le parti in causa.”
E’ ancora presto per dire se e quando questo processo di unione, di passaggio di un vescovo proveniente da una chiesa che non riconosce l’autorità del Pontefice di Roma (Chiesa Assira dell’Est) ad una che invece lo fa (Caldea) si avvererà. I tempi vaticani, si sa, specialmente in casi così difficili sono lunghi. Certamente tale processo sarà facilitato, e forse accelerato, dal background di Mar Bawai, dal 1984 impegnato a promuovere il dialogo tra le chiese, e dal sostegno che sempre Monsignor Sarhad Y. Jammo gli ha accordato. Altrettanto certamente la sua stessa presenza in Vaticano ed il posto d’onore ad egli riservato dal cerimoniale potrebbero essere interpretati come un segnale di “ufficiosa” accoglienza. Che la Santa Chiesa oltre a 29 nuovi sacerdoti si stia preparando ad accogliere tra le sue amorevoli braccia anche un nuovo vescovo?