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31 luglio 2007

Iraq e infermiere bulgare: due comportamenti diversi della comunità internazionale

Fonte: Asia News

di Louis Sako

Mons. Louis Sako
, arcivescovo di Kirkuk, chiama in causa le responsabilità della comunità internazionale che non si mobilita per far sì che i Paesi confinanti smettano di far passare combattenti e di destabilizzare l’Iraq. E l’annunciata vendita di armi all’Arabia Saudita ed ai Paesi del Golfo certo non va in al senso. Gli arabi dovrebbero rendersi conto che l’offensiva degli Usa in Iraq ed Afghanistan li ha salvati dalle mire di Saddam Hussein e dai telebani.


La comunità internazionale ha fatto tanto per sostenere il caso delle 5 infermiere bulgare e il medico palestinese e ha ottenuto la loro liberazione. Che gioia per loro e per loro famiglie. Nel giorno stesso ho celebrato la messa di ringraziamento. Ma una tristezza profonda mi ha dominato quando ho comparato il caso loro colla situazione nostra in Iraq. Ogni giorno fra 50 – 100 morti in maggioranza civili e innocenti e circa 2,2 milioni di profughi in fuga dalla guerra iniziata nel 2003 con l’offensiva guidata dagli Stati Uniti. Da cinque anni viviamo in tale situazione e non si sa quanto durerà ancora, forse anni. perchè si osserva che il progetto nucleare iraniano e i nuovi piani americani d'armamento dei Paesi del Golfo, in particolare l'Arabia Saudita, non aiuteranno per nulla la sicurezza e la stabilizzazione della regione, anzi la complicheranno di più.
Tutti sanno che i Paesi limitrofi dell'Iraq mandano combattenti (mujahidin). Secondo le dichiarazioni del governo iracheno i sauditi vengono in prima fila, poi gli iraniani e i siriani... Finora non abbiamo sentito una visita d'un capo di Stato o di una delegazione internazionale capace di prre un freno a questi fatti! Se gli Stati Uniti, in quanto forza occupante e la cui politica ha creato questa situazione, sono responsabili, la comunità internazionale è anche responsabile di cercare positivamente di fornire un’assistenza seria agli iracheni per una vera soluzione del loro problema, che è la riconciliazione e la ricostruzione del loro Paese ed un processo politico che includa tutte le forze politiche, religiose e etniche.
Penso che gli iracheni meritino un aiuto internazionale come quelle infermiere bulgare!
Secondo me l’offensiva guidata dagli Stati Uniti in Iraq ed Afghanistan ha avuto conseguenze positive per tanti Paesi arabi: sono stati salvati del pericolo di Saddam Hussein che voleva dominare il mondo arabo e anche i Paesi musulmani devono sapere che gli Stati Uniti hanno salvato i loro Paesi dai talebani.
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A conferma delle affermazioni di mons. Sako, ieri sera l’ambasciatore americano all’Onu, Zalmay Khalilzad, ha affermato che “l’Arabia Saudita ed un certo numero di altri Paesi, non fanno tutto ciò che potrebbero per aiutarci in Iraq”.