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8 giugno 2007

BUSH DAL PAPA, CARD. MOUSSA DAOUD, “RISPETTO PER I CRISTIANI IRACHENI”




Fonte: SIR

L’incontro di Benedetto XVI, domani, con il presidente americano Bush servirà “per parlare di pace, di giustizia e della convivenza pacifica di tutti gli uomini ma anche del rispetto della libertà religiosa per le minoranze come quella cristiana in Iraq”. A pensarla così è il prefetto della Congregazione per le Chiese orientali, card. Ignace Moussa Daoud che ieri sera ha partecipato ad una messa in suffragio del sacerdote caldeo padre Ragheed Ganni e dei suoi tre suddiaconi, uccisi il 3 giugno in un attentato a Mosul. In un’intervista al SIR, il prefetto ha affermato che la risposta da dare alla persecuzione dei cristiani iracheni “è perdonare e chiedere pace e giustizia per tutti”. “Non piangiamo – ha aggiunto, riferendosi all’assassinio del sacerdote iracheno - la Chiesa è dei martiri. Sotto gli altari delle nostre chiese ci sono le reliquie dei martiri”. Secondo Moussa Daoud, davanti alle violenze subite dai cristiani, come conversioni forzate, rapimenti, omicidi, espropri, chiese profanate o trasformate in moschee, “il mondo sta, adesso, sentendo il grido dei cristiani iracheni. Il mondo non può non vedere e non sentire ciò che accade, ma forse non può intervenire. Ma la nostra voce sta arrivando a tutti".

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BUSH AT THE POPE'S, CARD. MOUSSA DAOUD, “RESPECT FOR IRAQI CHRISTIANS”
Tomorrow's meeting of Benedict XVI with American President Bush is meant “to talk about peace, justice and the peaceful living of all men, as well as about respect of religious freedom of minorities such as the Christian minority in Iraq”. Those thoughts were expressed by the prefect of the Congregation for Eastern Churches, Card. Ignace Moussa Daoud. Yesterday evening, he took part in a mass for the souls of a Chaldean priest, Father Ragheed Ganni, and of his three subdeacons, killed on June 3rd during an attack in Mosul. In an interview with SIR, the prefect stated that the response to the persecution of Iraqi Christians “We are no“is forgiving, and asking for peace and justice for everybody” "We are not crying – he added, talking about the killing of the Iraqi priest; - . According to Moussa Daoud, before the violence the Church is of the martyrs. Under the altars of our churches there are the martyrs' relics”suffered by the Christians, such as forced conversions, kidnappings, murders, expropriations, desecrated churches or churches changed into mosques, “now, the world is hearing the cry of the Iraqi Christians. The world cannot avoid seeing or hearing what is happening, but maybe it cannot intervene. However, our voice is reaching everyone".