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23 aprile 2007

Corsi di lingua curda per i cristiani del nord dell'Iraq

La spaventosa situazione di vaste zone dell'Iraq ha spinto molti cristiani a trasferirsi nel nord, nella regione governata e controllata dal governo regionale curdo che gode per ora di una maggiore tranquillità, e dove molte famiglie stanno cercando di ricostruirsi una vita, magari partendo da zero, dalle poche cose che sono riusciti a portare con sè nell'abbandono frettoloso delle proprie case e delle proprie attività. Per quanto fortunati nell'essere sopravvissuti - un lusso nell'Iraq odierno - queste persone sono ancora lontane dal potersi dire tranquille. Uno dei problemi che devono affrontare ad esempio è quello del lavoro. Malgrado la regione del Kurdistan stia vivendo un vero e proprio boom economico * l'afflusso di emigrati è di tale portata che trovare un impiego non è facile, tenendo anche conto che in una regione a carattere prevalentemente rurale molti ex-cittadini trovano difficile reinventarsi una vita da contadini senza averlo mai fatto prima. Un altro ostacolo è quello della lingua. Sebbene molti cristiani siano originari proprio delle zone settentrionali dell'Iraq essi non sono curdi, e non avendo mai vissuto in quelle zone perchè magari emigrati a Baghdad 40 o 50 anni fa non conoscono il curdo, la lingua necessaria per trovare lavoro nei maggiori centri cittadini. Per aiutare alcune queste persone la Parrocchia Caldea del Sacro Cuore di Erbil ha inaugurato oggi un corso di lingua curda.

Ecco cosa ha dichiarato il parroco, Padre Rayan P. Atto, durante una breve intervista telefonica rilasciata a Baghdadhope:
"Con questo corso cerchiamo di aiutare i fedeli arrivati da Baghdad che non parlano curdo. Forse sarà più facile per loro trovare lavoro e ricominciare una vita normale"
D: Il corso è gratuito?
"Si. Gli studenti non pagano perchè il costo del corso è sostenuto dal Governo Regionale Curdo"
D: Quante persone frequentano il corso?
"Sono 60 studenti, uomini e donne, la maggior parte sono giovani ma ci sono anche degli ultracinquantenni"
D: Ci saranno altre iniziative per favorire l'integrazione di questi nuovi emigrati nelle zone del nord?
"Certamente, non si fa mai abbastanza per questi nostri fratelli che hanno sofferto tanto"
D: A cosa sta pensando?
"E' presto per dirlo, la situazione non è facile, ma certamente l'aiuto di Dio, e le preghiere di tutti, saranno per noi preziose."

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E' ad Erbil, infatti, che dal 10 al 13 giugno prossimi si terrà l'Italian Expo Iraq, l'esposizione delle industrie e delle tecnologie italiane.

Articolo ed intervista di Baghdadhope