"La situazione sta peggiorando. Gridate con noi che i diritti umani sono calpestati da persone che parlano in nome di Dio ma che non sanno nulla di Lui che è Amore, mentre loro agiscono spinti dal rancore e dall'odio.
Gridate: Oh! Signore, abbi misericordia dell'Uomo."

Mons. Shleimun Warduni
Baghdad, 19 luglio 2014

11 febbraio 2020

Baghdad ricoperta dalla neve. Patriarcato caldeo: possa purificare i cuori degli irakeni


Foto Patriarcato Caldeo
Un fenomeno anomalo, che testimonia gli effetti dei cambiamenti climatici in corso in questi ultimi anni. Questa mattina, infatti, Baghdad si è svegliata sotto una coltre di neve, un fenomeno assai insolito per la capitale irakena abituata per gran parte dell’anno ad alte temperature, un clima desertico e lunghi periodi di siccità.
L’evento inconsueto ha catturato anche l’attenzione dei vertici della Chiesa irakena, che hanno rilanciato foto e immagini della città ricoperta da un manto bianco. In un messaggio alla comunità, i vertici caldei parlano di “una scena rara e bella” vissuta nella notte, quando “un manto di neve ha coperto” ampie zone della capitale “compreso il quartier generale del patriarcato”. 

Foto Patriarcato Caldeo
“La nostra domanda - prosegue la nota patriarcale - è: la neve purificherà i cuori degli irakeni e ne rimuoverà gli accumuli causati da 17 anni di conflitti, corruzione, servizi scadenti”. La speranza è che le violenze “si faranno da parte” e si potrà aprire la strada “a una pagina ‘bianca’ di buoni rapporti, di pace e di stabilità, di ricostruzione e di progresso”. Questa “è la speranza per una via nuova in Iraq”, conclude il messaggio, “e questo è stato il tema della nostra preghiera mattutina. Che i politici possano conseguire questo obiettivo!”.
Il riferimento è alle profonde turbolenze politiche e sociali in atto nel Paese, con proteste di piazza contro corruzione e crisi economica che si susseguono da ottobre. Le autorità hanno a più riprese cercato di sedare le manifestazioni, innescando scontri che hanno provocato oltre 500 morti. La recente nomina di un nuovo Primo Ministro ha creato ulteriori divisioni (e violenze) fra i sostenitori di al-Sadr che appoggiano il nuovo esecutivo e la base di piazza Tharir a Baghdad (cuore della rivolta) che intende proseguire con le dimostrazioni. Ieri si è registrata una nuova vittima a Nassirya, dove le guardie di sicurezza dell’università hanno aperto il fuoco su un gruppo di persone che cercavano di forzare il blocco all’ingresso dell’ateneo.
La speranza è che la neve possa dunque portare un po’ di pace e di serenità, in una sorta di clima natalizio fuori stagione. “L’atmosfera è bella” affermano i residenti della capitale “e le persone sono felici perché è la prima volta che arriva la neve”. In realtà, una leggera spruzzata si era registrata l’ultima volta a Baghdad nel 2008, ma si tratta di un fenomeno assai raro, mentre la neve cade abbondante nel nord fra cittadine e villaggi, molti dei quali in montagna, del Kurdistan irakeno.
Del resto già a mezzogiorno di oggi gran parte del manto bianco si era già sciolto e le temperature si annunciano in ripresa già fin dai prossimi giorni, quando la massima dovrebbe assetarsi sopra i 20 gradi in linea con le medie stagionali. “La vita - racconta un passante - torna alla normalità”.