"La situazione sta peggiorando. Gridate con noi che i diritti umani sono calpestati da persone che parlano in nome di Dio ma che non sanno nulla di Lui che è Amore, mentre loro agiscono spinti dal rancore e dall'odio.
Gridate: Oh! Signore, abbi misericordia dell'Uomo."

Mons. Shleimun Warduni
Baghdad, 19 luglio 2014

19 giugno 2018

Cristiani perseguitati: Acs, la Banda dei Carabinieri in concerto il 26 giugno a Roma. Testimonianze da Iraq e Pakistan

By AgenSIR

Martedì 26 giugno alle ore 20.30, presso la piazza d’armi della Legione Allievi Carabinieri in Viale Giulio Cesare, a Roma, per la prima volta la Banda dell’Arma dei Carabinieri, composta da 90 elementi, si esibirà in favore degli oltre 200 milioni di cristiani che in tutto il mondo soffrono persecuzione a causa della loro fede. Organizzato dal Comando delle Scuole dell’Arma dei Carabinieri in collaborazione con Aiuto alla Chiesa che Soffre (Acs) il concerto sarà accompagnato dal Coro degli Allievi Carabinieri del 137º Corso, e intervallato dalle testimonianze dei due cardinali designati Joseph Coutts, arcivescovo di Karachi in Pakistan, e da Louis Raphael I Sako, patriarca di Babilonia dei caldei. Nel corso dell’evento interverranno anche il generale Luigi Longobardi, mons. Santo Marcianò, arcivescovo Ordinario militare per l’Italia, il card. Mauro Piacenza, Presidente internazionale di Acs. “Un incontro-riflessione su uno dei temi più scottanti che riguardano i diritti fondamentali dell’uomo: squarciare il velo dell’indifferenza e porre in essere azioni concrete contro la persecuzione dei cristiani nel mondo e la conseguente negazione della libertà religiosa”, commenta il generale Longobardi, Comandante delle Scuole dell’Arma dei Carabinieri. “I Carabinieri – aggiunge – da sempre impegnati a difendere e a garantire i diritti dei più deboli e indifesi, sia in Patria che in missioni di Pace all’estero, desiderano con questa serata attirare l’attenzione verso questa complessa situazione, affinché si possano attuare misure che evitino la discriminazione, perché ogni uomo e ogni donna ha diritto di professare in libertà la propria fede. Tutti devono poter manifestare la propria religione. Non è un fatto privato. Non si può rinunciare alla denuncia e neppure all’azione. Il mondo istituzionale e politico ha il dovere di rispondere – come più volte è stato già fatto -, con forza e decisione alle persecuzioni contro i cristiani e contro qualsiasi altro culto”.