"La situazione sta peggiorando. Gridate con noi che i diritti umani sono calpestati da persone che parlano in nome di Dio ma che non sanno nulla di Lui che è Amore, mentre loro agiscono spinti dal rancore e dall'odio.
Gridate: Oh! Signore, abbi misericordia dell'Uomo."

Mons. Shleimun Warduni
Baghdad, 19 luglio 2014

2 giugno 2017

Iraq: card. Filoni (prefetto), “la splendida testimonianza di padre Ragheed Ganni deve rimanere nella memoria della Chiesa”

By SIR

“Un sacerdote gioioso, intelligente, profondamente amante della sua scelta di vita e generoso parroco. La splendida testimonianza di fede di padre Ragheed è veramente tale, e deve rimanere presente nella memoria della Chiesa. A dieci anni dal suo martirio, padre Ganni è vivo nella memoria dei parenti, degli amici, della Chiesa Caldea e di tutta la Chiesa Cattolica”.
Così il cardinale Fernando Filoni, prefetto della Congregazione per l’evangelizzazione dei popoli e già nunzio apostolico in Iraq e Giordania, ricorda la figura padre Ragheed Aziz Ganni, membro dell’Arcidiocesi Caldea di Mosul (Iraq), ucciso barbaramente il 3 giugno 2007 a soli 35 anni.
Al martire caldeo è stato dedicato il libro “Un sacerdote cattolico nello Stato islamico” scritto da padre Rebwar Audish Basa, amico e confratello di padre Ganni, con la prefazione dello stesso cardinale Filoni. “Avevo conosciuto padre Ganni in Iraq, durante il mio mandato di nunzio apostolico in quel Paese – scrive il cardinale -. Lo avevo incontrato a Bagdad e poi a Mosul. Mi impressionarono la sua vivacità e il suo entusiasmo sacerdotale, nonostante le difficoltà dei tempi. Dalla caduta del regime di Saddam Hussein, tutta la popolazione, infatti, sembrò passare attraverso la grande tribolazione: guerra, esplosioni, attentati, saccheggi, uccisioni, ricatti. I cristiani in Iraq divennero il bersaglio preferito di fanatici islamici e di criminali; dapprima Bagdad, e poi Mosul, furono i centri di violenze sistematiche”.
Nella prefazione il card. Filoni ricorda anche l’arcivescovo Faraj Rahho, ucciso a Mosul il 12 marzo del 2008: entrambi “sono stati un’oblazione del popolo di Dio per Cristo stesso. Grazie – conclude il prefetto – padre Ganni, grazie per averci insegnato a vivere da sacerdoti coraggiosi, amanti del proprio ministero, fedeli a Gesù Cristo, da servitori del Popolo di Dio. La Chiesa si onora di averti figlio devoto e ti crede parte di quella eletta schiera di martiri che nessuno può contare e di cui parla il Libro dell’Apocalisse”. Una delegazione di Aiuto alla Chiesa che soffre, che ha voluto il libro su padre Ganni, lo scorso marzo, durante una visita alla Piana di Ninive (Iraq) ha ritrovato nella chiesa di Saint-Adday a Karamles, la pietra tombale del sacerdote caldeo completamente fatta a pezzi dai miliziani dell’Isis, cercando di ricomporla.