"La situazione sta peggiorando. Gridate con noi che i diritti umani sono calpestati da persone che parlano in nome di Dio ma che non sanno nulla di Lui che è Amore, mentre loro agiscono spinti dal rancore e dall'odio.
Gridate: Oh! Signore, abbi misericordia dell'Uomo."

Mons. Shleimun Warduni
Baghdad, 19 luglio 2014

1 febbraio 2017

Il Patriarca caldeo: non servono “bulli stranieri”, né milizie confessionali per proteggere i cristiani nella Piana di Ninive

By Fides

Non servono forze armate straniere per proteggere i villaggi e le aree della Piana di Ninive dove potranno prima o poi tornare i cristiani che vi risiedevano fino all'agosto 2014, quando quei territori furono conquistati dai jihadisti dell'auto-proclamato Stato Islamico (Daesh). Lo ha rimarcato il Patriarca caldeo Louis Raphael I Sako, in un'intervista pubblicata dalla testata online ankawa.com, riferendosi alle proposte di chi chiede l'intervento di eserciti stranieri e coalizioni militari internazionali per assicurare il reinsediamento in quelle terre dei profughi cristiani, mentre procede l'offensiva per cacciare i jihadisti del Daesh anche da Mosul, ultima loro roccaforte in territorio iracheno.
Il Primate della Chiesa caldea ammette la possibile utilità di un coinvolgimento dell'Onu o degli osservatori della Comunità europea per monitorare e favorire il ritorno dei cristiani della Piana di Ninive alle proprie case, vigilando per evitare ogni possibile violazione. Nello stesso tempo rimarca con forza il rifiuto di ogni “bullismo staniero”, e respinge anche la prospettiva di istituzionalizzare “milizie cristiane” organizzate su base confessionale, al di fuori del quadro rappresentato dalle istituzioni civili e militari nazionali.