"La situazione sta peggiorando. Gridate con noi che i diritti umani sono calpestati da persone che parlano in nome di Dio ma che non sanno nulla di Lui che è Amore, mentre loro agiscono spinti dal rancore e dall'odio.
Gridate: Oh! Signore, abbi misericordia dell'Uomo."

Mons. Shleimun Warduni
Baghdad, 19 luglio 2014

17 novembre 2016

Il Presidente Barzani: non ci ritiriamo dalle terre riconquistate, il Kurdistan sarà multietnico e multireligioso

By Fides

Le milizie curde Peshmerga non si ritireranno dalle terre che hanno sottratto ai jihadisti dello Stato Islamico (Daesh) nella campagna militare per la liberazione di Mosul, perchè così è stato concordato con gli Stati Uniti e con il governo iracheno. Lo ha riferito mercoledì 16 novembre Masud Barzani, Presidente della Regione autonoma del Kurdistan iracheno, incontrando i media locali a Bashiqa, la città della provincia di Ninive liberata dai Peshmerga nella prima settimana di novembre.
Barzani ha respinto anche le denunce di organizzazioni impegnate sul fronte dei diritti umani che hanno recentemente accusato le forze curde di demolire case in alcune zone liberate, ribadendo che la permanenza di coloro che hanno collaborato con i jihadisti dello Stato Islamico non potrà essere tollerata nelle terre riconquistate dai curdi. "Diversi gruppi etnici e religiosi che vivono insieme, è questo il Kurdistan che vogliamo, dove il Mullah chiama alla Preghiera, risuonano le campane nelle chiese e gli Yezidi celebrano il culto nei loro templi" ha detto tra l'altro il Presidente curdo.
Nalla città di Bashiqa, appena liberata, sono stati proprio i soldati Peshmerga a ri-istallare grandi croci di legno sui tetti delle chiese, insieme alle proprie bandiere.


Kurdish president: We have deal with US and Baghdad to keep reclaimed lands

By Rudaw