"La situazione sta peggiorando. Gridate con noi che i diritti umani sono calpestati da persone che parlano in nome di Dio ma che non sanno nulla di Lui che è Amore, mentre loro agiscono spinti dal rancore e dall'odio.
Gridate: Oh! Signore, abbi misericordia dell'Uomo."

Mons. Shleimun Warduni
Baghdad, 19 luglio 2014

25 novembre 2016

Due nuove ordinazioni sacerdotali per la chiesa caldea

By Baghdadhope*
Fonte: Patriarcato Caldeo

Si è svolta stamani ad Ankawa, il sobborgo quasi interamente cristiano della città di Erbil, nel Kurdistan iracheno, l'ordinazione di due nuovi sacerdoti per la chiesa caldea. Ad officiare la cerimonia il Patriarca Mar Louis Raphael I Sako. Presenti, tra gli altri il vescovo caldeo di Erbil, Mons. Bashar M. Warda, Mons. Jacques Isaac, vescovo emerito della stessa chiesa e Mar Nicodemus Daud Sharraf, vescovo siro ortodosso di Mosul. 
I due nuovi sacerdoti sono Padre Rayan Nabil Ablahad Bacus, della diocesi di Mosul, e Padre Noel Shimoun Kouso, appartenente alla chiesa caldea di Atene.
 
Padre Rayan Nabil Ablahad Bacus è nipote di un altro sacerdote caldeo, Jibrail Bacus, mancato nel 2007 e per molti anni parroco della chiesa dedicata alla martire Mishkinta a Mosul.
Il neo sacerdote è nato a Mosul il 30 gennaio 1986. Nel 2007 ha conseguito la laurea in teologia e filosofia dopo aver frequentato il Babel College ad Ankawa. Il suo primo servizio per la chiesa sarà quello di vice parroco della chiesa di San Giorgio a Baghdad in cui affiancherà il parroco Padre Missar
Benham.     

Padre Noel Shimoun Kouso è nato a Batnaya nel 1948. Dopo aver studiato per 9 anni nel seminario ha frequentato l'università di Baghdad laureandosi in ingegneria. Si è poi trasferito in Grecia dove si è sposato ed ha avuto 4 figli. Padre Noel rimarrà al servizio della piccola comunità (circa 300 persone) di caldei in Grecia. 

La presenza di un sacerdote sposato e padre non deve stupire. La chiesa caldea, come tutte le chiese regolate dal Codice dei Canoni delle Chiese Orientali, prevede infatti questa figura.
Il can. 373, ad esempio, sottolinea come se il celibato dei chierici deve essere tenuto in "grandissima stima" altrettanto "dev'essere tenuto in onore lo stato dei chierici uniti in matrimonio, sancito attraverso i secoli dalla prassi della Chiesa primitiva e delle Chiese Orientali."Sia i chierici celibi che quelli coniugati "devono risplendere per il decoro della castità" (can. 374) e quelli coniugati devono offrire "un luminoso esempio agli altri fedeli cristiani nel condurre la vita familiare e nell'educazione dei figli." (can. 375)
Il sacerdote sposato potrà servire la chiesa ma non potrà però assurgere al ruolo episcopale per il quale il can 180 (3°) prevede che il prescelto "non sia legato da vicolo matrimoniale."