"La situazione sta peggiorando. Gridate con noi che i diritti umani sono calpestati da persone che parlano in nome di Dio ma che non sanno nulla di Lui che è Amore, mentre loro agiscono spinti dal rancore e dall'odio.
Gridate: Oh! Signore, abbi misericordia dell'Uomo."

Mons. Shleimun Warduni
Baghdad, 19 luglio 2014

23 novembre 2016

“Adotta un cristiano di Mosul”: il dono di Natale per attraversare l’inverno

Bernardo Cervellera

Le nuove ondate di profughi, con l’avanzata dell’esercito verso la Piana di Ninive e Mosul rischiano di far dimenticare i rifugiati che da due anni hanno trovato ospitalità nel Kurdistan. C’è bisogno di cherosene, vestiti per l’inverno, aiuti per i bambini, soldi per gli affitti. La campagna lanciata da AsiaNews due anni fa è più urgente che mai. Rinunciare a un dono superfluo per offrire loro un dono essenziale per vivere.

Cherosene per riscaldare i container e le case; vestiti per vincere il freddo; abbonamenti per l’autobus che porta i loro figli a scuola tutti i giorni; gli affitti mensili per le famiglie dei rifugiati: sono le necessità che affliggono i profughi di Mosul e della Piana di Ninive che da due anni sono sfuggiti alle violenze dei jihadisti di Daesh e hanno trovato rifugio in Kurdistan.
Fra di essi vi è la tensione dell’attesa, per capire come si svilupperà la battaglia contro lo Stato islamico per la riconquista della Piana e di Mosul. Ogni giorno vi è gioia e pianto. Gioia perché le truppe irakene avanzano vittoriose, avendo liberato già molti villaggi e città; pianto per le immagini di distruzione che i jihadisti hanno compiuto verso le chiese e le case smembrate; più pianto per le storie di abusi verso le donne, per i massacri perpetrati dai folli di Daesh.
In questi giorni ci è giunto un nuovo appello da parte di p. Samir Youssef, parroco della diocesi di Amadiya (Kurdistan), che dal 2014 cura in prima persona 3500 famiglie di profughi cristiani, musulmani, yazidi. In altro luogo pubblichiamo integralmente la lettera che egli ha mandato ad AsiaNews e a voi lettori.
Questo nostro appello è per domandare a tutti voi un ulteriore aiuto per questa campagna, per aiutare i profughi a passare il gelido inverno irakeno, nella speranza di poter tornare alle loro terre e alle loro case.
Subito all’indomani della fuga da Mosul, AsiaNews ha lanciato la campagna  “Adotta un cristiano di Mosul”, per rispondere all’emergenza e ai bisogni immediati. In seguito, davanti all’abisso delle necessità per gli oltre 150mila profughi cristiani (500mila con yazidi e musulmani), abbiamo deciso di proseguire per soddisfare i loro fabbisogni nel lungo periodo.
Per garantire la loro sopravvivenza tale sostegno è essenziale ancora oggi. Anzitutto perché l’offensiva dell’esercito irakeno contro lo Stato islamico a Mosul sta creando nuove ondate di profughi (l’Onu calcola che si potrà arrivare a 1,5 milioni). C’è anche un altro risvolto: l’attenzione all’emergenza di questi nuovi profughi, fa dimenticare – anche in modo involontario – l’aiuto ai profughi di due anni fa, la cui situazione è migliorata solo di poco e che ancora hanno bisogno del nostro aiuto.
Per questo noi di AsiaNews desideriamo rilanciare la campagna “Adotta un cristiano di Mosul” e chiedere alla vostra generosità un dono di Natale per tutti loro. Un dono non superfluo, come quelli che tante volte riceviamo o facciamo, ma essenziale per vivere: il riscaldamento, l’affitto, la scuola. Rinunciamo a un dono superfluo per noi e procuriamo un dono essenziale per loro.
Le modalità delle donazioni sono quelle di sempre, che elenchiamo qui sotto.
Con un grazie da parte nostra e loro. Buon Natale.

Le donazioni possono essere inviate in modi diversi. Tutti devono avere la causale "AsiaNews - Adotta un cristiano di Mosul":



- Via cc postale n. 45443009
intestato a Pontificio Istituto Missioni Estere, causale "AsiaNews - Adotta un cristiano di Mosul"

- Via bonifico bancario a Pontificio Istituto Missioni Estere (P.I.M.E.) - AsiaNews - C/C 05000/1000/00118726
presso BANCA PROSSIMA S.p.a. Per le Imprese Sociali e le Comunità Gruppo Intesa Sanpaolo FILIALE DI MILANO
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