"La situazione sta peggiorando. Gridate con noi che i diritti umani sono calpestati da persone che parlano in nome di Dio ma che non sanno nulla di Lui che è Amore, mentre loro agiscono spinti dal rancore e dall'odio.
Gridate: Oh! Signore, abbi misericordia dell'Uomo."

Mons. Shleimun Warduni
Baghdad, 19 luglio 2014

4 ottobre 2016

I Patriarchi delle Chiese siro-antiochene chiedono che l'etnia “sira” venga riconosciuta e nominata nella Costituzione irachena

By Fides

I due Primati delle Chiese siro-antiochene – il Patriarca siro ortodosso Ignatius Aphrem II e il Patriarca siro cattolico Ignace Youssif III Younan – hanno sottoscritto e inviato una lettera ai massimi rappresentanti delle istituzioni irachene (Capo di Stato, Primo Ministro e Presidente del Parlamento) per chiedere che la Costituzione riconosca e includa l'etnia “sira” tra le componenti etniche dell'Iraq nominate dalla carta costituzionale. Tale misura è stata richiesta dai due Patriarchi come atto dovuto per garantire “il diritto del nostro popolo”. La firma congiunta delle lettere è avvenuta sabato 1° ottobre in occasione della visita resa dal Patriarca siro cattolico Ignatius Youssif III presso la residenza patriarcale nel Monastero di Mor Yacoub Baradeus a Atchaneh, Bikfaya, dove si è da poco concluso il Sinodo della Chiesa siro-ortodossa.
La tendenza a identificarsi e a rivendicare la propria natura di componenti “etniche” condiziona in maniera ricorrente e a volte controversa la vita delle Chiese e delle comunità cristiane orientali. Di recente, i due Primati delle Chiese siro-antiochene avevano già condiviso una iniziativa congiunta di rivendicazione sul terreno politico-istituzionale (vedi Fides 11/5/2016), quando avevano sottoscritto un documento per chiedere che un seggio nel Parlamento libanese fosse riservato a un rappresentante politico appartenente alla Chiesa siro-ortodossa, e un altro seggio fosse garantito per regolamento ad un rappresentante della comunità siro-cattolica.