"La situazione sta peggiorando. Gridate con noi che i diritti umani sono calpestati da persone che parlano in nome di Dio ma che non sanno nulla di Lui che è Amore, mentre loro agiscono spinti dal rancore e dall'odio.
Gridate: Oh! Signore, abbi misericordia dell'Uomo."

Mons. Shleimun Warduni
Baghdad, 19 luglio 2014

12 settembre 2016

Prime reazioni alle iniziative made in Usa per la creazione di un'area “protetta” per le minoranze religiose nella Piana di Ninive

By Fides

L'intenzione di presentare al Congresso Usa una risoluzione sostenuta da politici sia repubblicani che democratici per chiedere l'istituzione di una provincia autonoma nella Piana di Ninive “sotto la bandiera della protezione delle minoranze”, rappresenta in realtà il primo passo per mettere in atto “l'infame progetto di Joe Biden di dividere l'Iraq e indebolirlo”. Lo sostiene la parlamentare sciita Ferdous al Awadi, rappresentante molto attiva dell'Alleanza nazionale Irachena. “Gli Stati Uniti – ha dichiarato a fonti irachene la rappresentante politica sciita - si stanno preparando a dividere l'Iraq attraverso un piano già presisposto, che dovrà essere realizzato dopo la sconfitta del Daesh”. Un disegno che, a giudizio di Ferdous al Awadi, in realtà danneggia il diritto all'autodeterminazione delle popolazioni che vivono nella regione, e contribuisce a fomentare le spinte settarie centrifughe con l'intento di “cancellare del tutto l'Iraq dalla mappa geografica”. La parlamentare ha esortato tutti gli iracheni a non fornire sponde alla realizzazione di disegni, concepiti fuori dall'Iraq, che a suo giudizio puntano a far precipitare ancora di più il Paese nel vortice dei conflitti settari.
Le veementi affermazioni della parlamentare irachena arrivano dopo la Convention nazionale promossa nei giorni scorsi (7-9 settembre) dalla organizzazione no profit Usa In Defense of Christians (IDC), e dedicata al tema “Oltre il Genocidio. Preservare la cristianità in Medio Oriente” (“Beyond Genocide: Preserving Christianity in Middle East”) (vedi Fides 10/9/2016). In quella manifestazione è stata rilanciata l'idea di far pressione sul Congresso Usa affinchè appoggi la creazione di una “zona protetta” per le minoranze religiose nella Piana di Ninive, con il consenso delle autorità locali e in collaborazione sia con il governo centrale di Baghdad che con i responsabili politici della Regione autonoma del Kurdistan iracheno. Congressisti Usa di diverso schieramento, presenti alla Convention, hanno già espresso il loro appoggio all'iniziativa.