"La situazione sta peggiorando. Gridate con noi che i diritti umani sono calpestati da persone che parlano in nome di Dio ma che non sanno nulla di Lui che è Amore, mentre loro agiscono spinti dal rancore e dall'odio.
Gridate: Oh! Signore, abbi misericordia dell'Uomo."

Mons. Shleimun Warduni
Baghdad, 19 luglio 2014

7 settembre 2016

Medio Oriente: Porte Aperte (ong), 1 milione di firme per i cristiani perseguitati in Siria e in Iraq

By SIR
 
Un milione di firme per i cristiani in Siria e in Iraq e per garantire loro un futuro vero in questi Paesi. È quanto si propone l’ong “Porte Aperte”, presente in oltre 60 Paesi per sostenere i cristiani perseguitati, che ha lanciato una petizione per il Medio Oriente. L’iniziativa, condivisa in molti Paesi dove opera l’ong, durerà un anno e il risultato sarà presentato al segretario delle Nazioni Unite al quale l’ong ha indirizzato un messaggio per accompagnare la petizione. “I popoli della Siria e dell’Iraq – si legge – stanno affrontando immense sofferenze a seguito di diversi anni di moti di violenza e di guerra. Crediamo che le vite, i mezzi di sostentamento e le libertà di tutti i popoli che vivono in Siria ed in Iraq debbano essere tutelati e garantiti. I cristiani fanno parte di questi popoli”.
Il messaggio ricorda il ruolo “di vitale importanza” della Chiesa in 2000 anni di storia in Siria e in Iraq e “le persecuzioni” che i cristiani, nonostante ciò, continuano a subire”. I cristiani, prosegue il testo, “si sono impegnati ad essere testimoni di speranza e compassione negli anni che seguiranno, ma hanno estremamente bisogno di un cambiamento che garantisca loro un futuro all’interno delle loro patrie. Non possiamo restare in attesa mentre i cristiani ed altre persone in Medio Oriente affrontano una minaccia senza precedenti. Dobbiamo dare loro speranza”. Pertanto, scrive l’ong rivolgendosi direttamente a Ban Ki Moon “vi chiediamo con urgenza di usare il vostro prezioso ufficio a favore dei cristiani e degli altri gruppi religiosi in Siria e in Iraq, affinché le attuali e future strutture legali in Siria e in Iraq promuovano e tutelino pienamente i diritti inalienabili ed eguali per tutti i propri cittadini, indipendentemente da razza, religione o status sociale; si garantisca un continuo e dignitoso miglioramento delle condizioni di vita di tutti i cittadini, in particolare per i rifugiati che ritorneranno e per gli sfollati interni (garantendo loro alloggi adeguati e il diritto allo studio e al lavoro) e si identifichino e preparino le organizzazioni religiose e i loro leader perché abbiano un ruolo centrale e decisivo nella ricostruzione e nella riconciliazione delle società irachene e siriane”.

Per firmare la petizione: https://www.porteaperteitalia.org/entra_in_azione/petizione_mee/