"La situazione sta peggiorando. Gridate con noi che i diritti umani sono calpestati da persone che parlano in nome di Dio ma che non sanno nulla di Lui che è Amore, mentre loro agiscono spinti dal rancore e dall'odio.
Gridate: Oh! Signore, abbi misericordia dell'Uomo."

Mons. Shleimun Warduni
Baghdad, 19 luglio 2014

14 aprile 2016

Cristiani della Piana di Ninive manifestano a Erbil: faccendieri curdi hanno espropriato le nostre terre

By Fides
 
Alcune centinaia di cristiani siri, caldei e assiri, proveniente dalla regione di Nahla, nella provincia irachena settentrionale di Dohuk, hanno organizzato mercoledì 13 aprile una manifestazione di protesta davanti al Parlamento della Regione autonoma del Kurdistan iracheno per protestare contro le espropriazioni illegali dei propri beni immobiliari subite negli ultimi anni ad opera di influenti notabili curdi, già più volte denunciate - finora senza esito - presso i tribunali competenti. La manifestazione, documentata dai media locali, si è svolta nonostante le forze di polizia avessero impedito l'ingresso a Erbil di buona parte dei manifestanti provenienti dalla provincia di Dohuk, nella Piana di Ninive.
I manifestanti – come documentato dalle foto pubblicate sul sito ankawa.com – esponevano cartelli e striscioni, compreso uno in inglese con la scritta “Gli Usa e i Paesi occidentali sono responsabili di ciò che accade e viene perpetrato contro il nostro popolo in Iraq”.
Secondo quanto riportato dai manifestanti, i casi più gravi di espropriazione riguardano terreni sottratti illegalmente a 117 famiglie cristiane da faccendieri e boss locali curdi, che li hanno trasformati in aree residenziali a proprio vantaggio. Una delegazione dei manifestanti – riferiscono fonti locali consultate dall'Agenzia Fides – è stata ricevuta dal vice-presidente del Parlamento Jaafar Ermiki, che ha avuto dai suoi interlocutori dossier dettagliato degli espropri illegali subiti dai cristiani dei villaggi della zona di Nahla, da sottoporre all'attenzione dell'Assemblea parlamentare .