"La situazione sta peggiorando. Gridate con noi che i diritti umani sono calpestati da persone che parlano in nome di Dio ma che non sanno nulla di Lui che è Amore, mentre loro agiscono spinti dal rancore e dall'odio.
Gridate: Oh! Signore, abbi misericordia dell'Uomo."

Mons. Shleimun Warduni
Baghdad, 19 luglio 2014

5 novembre 2015

Anche i cristiani manifestano a Erbil contro la legge sull'islamizzazione dei minori

By Fides

Centinaia di appartenenti alle componenti non islamiche della società irachena hanno dato vita mercoledì 4 novembre ad una manifestazione davanti alla rappresentanza Onu di Erbil per protestare contro la legge che dispone il passaggio automatico alla religione islamica dei minori quando anche uno solo dei due genitori si converte all'islam. La mobilitazione – ha visto convergere militanti di varie sigle politiche, rappresentanti di organizzazioni della società civile e gruppi di cristiani, yazidi, mandei e sabei. 
Una delegazione dei manifestanti, secondo quanto riportato dal website iracheno ankawa.com, è stata ricevuta dai funzionari dell'Onu, ai quali ha consegnato un memorandum in cui viene documentata l'incostituzionalità della legge in questione. I funzionari dell'Onu, dal canto loro, hanno assicurato che faranno pressione sul parlamento iracheno per cercare di ottenere una modifica della legge. 
Lo scorso 27 ottobre (vedi Fides 28/10/2015) il parlamento iracheno aveva respinto a larga maggioranza la proposta di modifica della legge avanzata dai rappresentanti cristiani, ma sostenuta da parlamentari appartenenti a schieramenti diversi. In tale proposta si chiedeva di aggiungere al paragrafo della legge riguardante i minori una frase, per stabilire che nel caso di conversione all'islam di un genitore, i minori rimangono nella religione originaria di appartenenza fino ai diciotto anni, per poi scegliere la religione a cui appartenere in piena libertà di coscienza.