"La situazione sta peggiorando. Gridate con noi che i diritti umani sono calpestati da persone che parlano in nome di Dio ma che non sanno nulla di Lui che è Amore, mentre loro agiscono spinti dal rancore e dall'odio.
Gridate: Oh! Signore, abbi misericordia dell'Uomo."

Mons. Shleimun Warduni
Baghdad, 19 luglio 2014

15 giugno 2015

Sottratte con l'inganno migliaia di case ai cristiani emigrati da Baghdad

By Fides

Con la complicità di funzionari corrotti, singoli impostori e gruppi organizzati di truffatori sono riusciti negli ultimi anni a acquisire illegalmente il possesso di migliaia di case appartenenti a famiglie cristiane di Baghdad, che hanno abbandonato la città per sottrarsi al caos, all'instabilità e alla violenza che regnano in Iraq dai tempi dell'ultimo intervento militare a guida Usa.
Tra le decine di migliaia di cristiani fuoriusciti dal Paese negli ultimi anni, molti non avevano venduto le case i beni immobiliari, tenendo viva la speranza di far ritorno in Iraq in tempi più tranquilli. Ma adesso, un loro eventuale ritorno sarebbe segnato dall'amara scoperta che le loro proprietà sono passate di mano, e i nuovi possessori sono riusciti in molte situazioni a ottenere anche falsi documenti di proprietà che rendono di fatto impossibile il recupero per vie legali dei beni da parte dei legittimi padroni.
Il membro del consiglio municipale di Baghdad Mohammed al-Rubai ha dichiarato in una recente intervista televisiva che quasi il 70 per cento delle case dei cristiani della capitale irachena sono state espropriate illegalmente, e i titoli di proprietà sono stati falsificati con manomissioni dei registri catastali realizzate grazie alla connivenza di burocrati disonesti. La ONG “Baghdad Beituna” ha calcolato che le violazioni delle proprietà dei cristiani realizzate con la complicità di pubblici ufficiali corrotti sono state non meno di 7mila.
A godere dei furti “legalizzati” delle proprietà dei cristiani sarebbero anche membri degli apparati politici e militari: in un rapporto pubblicato lo scorso febbraio dal website al-Arabi al- Jadeed, Il Consiglio della Giustizia, supremo organo giudiziario dell'Iraq, aveva accusato membri del governo a quel tempo guidato da Nuri al- Maliki di aver acquisito illegalmente il possesso di proprietà private, in gran parte appartenute a cristiani, con operazioni rese possibili dal caos giuridico seguito all'intervento militare a guida Usa che aveva abbattuto il regime di Saddam Hussein.
 
Iraq: Official claims 70% of Christian homes in Baghdad illegally seized