"La situazione sta peggiorando. Gridate con noi che i diritti umani sono calpestati da persone che parlano in nome di Dio ma che non sanno nulla di Lui che è Amore, mentre loro agiscono spinti dal rancore e dall'odio.
Gridate: Oh! Signore, abbi misericordia dell'Uomo."

Mons. Shleimun Warduni
Baghdad, 19 luglio 2014

12 marzo 2015

Isis, mons.Warduni (Caldei): gli islamici moderati devono muoversi


«Se l'Isis coinvolgesse anche gli islamici moderati sarebbe una cosa terribile, ma io spero che avvenga il contrario, cioè che gli islamici moderati facciano qualcosa per risolvere il problema. Perché se le cose andranno così come oggi ci saranno tanti sacrifici, tante vittime e i problemi non si risolveranno».
Lo ha detto a Trieste a margine di un incontro religioso Shlemon Warduni, vescovo ausiliare di Babilonia dei Caldei (Baghdad), uno dei più rappresentativi esponenti della Chiesa cattolica caldea dell'Iraq.
«Per questo motivo - ha aggiunto Warduni - io sono dell'opinione che tutto il mondo, Onu e Usa compresi, facciano degli sforzi per mettere la parola fine a questa questione, altrimenti per il mondo sarà una grande sciagura per tutto il mondo, perché si stanno espandendo in tutto il mondo, Francia, Libia e Medioriente».
Per Warduni quindi «i governanti mondiali devono studiare bene la questione. Io vedo un complotto nascosto contro l'Iraq e i cristiani e le minoranze. L'Isis vuole dominare con la minaccia l'Iraq intero, poi il Medio Oriente per arrivare infine a Roma».
«La prima cosa terribile che fanno - spiega - è cacciare i cristiani dalle loro case; poi diminuiscono il valore della donna: parlano della morale ma sono immorali. La maggiore sciagura resta, comunque, quella di dividere le famiglie. A noi cristiani ci hanno distrutto perché tutti i nostri villaggi sono nelle loro mani. Per me Onu, Europa e Usa hanno la loro colpa in tutto questo, perché non stanno prendendo la questione sul serio. Dovrebbero studiarla più approfonditamente e fare anche un congresso mondiale».
Intanto, secondo quanto riferisce l'agenzia turca Anadolu, i peshmerga curdi del Nord Iraq hanno iniziato nella regione di Mosul l'addestramento di circa mille cristiani siriaci iracheni che intendono combattere contro l'Isis.
Munizioni e armi sono fornite loro dal governo regionale autonomo curdo. I siriani sono addestrati anche all'uso di armi pesanti. Un'offensiva per riconquistare Mosul, strappandola ai jihadisti dell'Isis, è prevista per aprile o maggio, secondo diverse fonti. I cristiani siriaci sono stati vittime di persecuzioni e violenze, torture, esecuzioni sommarie e stupri, come le altre minoranze, da parte dei terroristi islamici. Secondo il capo del Partito Democratico siriaco Bet-Nahrain, Romeo Nissan Hakkari, l'esercito iracheno si è rivelato incapace di proteggere i cristiani, che quindi hanno chiesto aiuto ai curdi. Circa 200mila siriaci hanno dovuto fuggire davanti all'avanzata dell'isis in Iraq. Secondo il quotidiano turco Yeni Safak, istruttori iraniani hanno iniziato inoltre a preparare miliziani sciiti turcomanni nella regione di Kirkuk.