"La situazione sta peggiorando. Gridate con noi che i diritti umani sono calpestati da persone che parlano in nome di Dio ma che non sanno nulla di Lui che è Amore, mentre loro agiscono spinti dal rancore e dall'odio.
Gridate: Oh! Signore, abbi misericordia dell'Uomo."

Mons. Shleimun Warduni
Baghdad, 19 luglio 2014

25 novembre 2014

Erbil, salviamo le famiglie di cristiani sfollati. Bastano 100 dollari a famiglia. L'appello di padre Benoka

By Huffington Post
Giulia Belardelli


Salviamoli dal freddo e della fame. I cristiani sfollati di Erbil hanno bisogno di cose semplici ma fondamentali: coperte, riso, fave, detersivi. L’inverno è alle porte e non c’è tempo da perdere. Per questo – rispondendo alla lettera inviata all’HuffPost dal sacerdote iracheno Behnam Benoka – abbiamo deciso di aderire alla campagna di Natale dell’associazione “Un ponte per…”, che da anni opera in Iraq. Invitiamo i nostri lettori a effettuare una donazione su uno dei due conti correnti dell’associazione. Ricordando che con l’equivalente di 100 dollari (meno di 80 euro) si può letteralmente salvare una famiglia.
Posta: ccp 59927004 intestato a: associazione Un ponte per
Banca: conto corrente n 100790 Banca Popolare Etica
IBAN: IT52 R050 1803 2000 0000 0100 790
CIN: R ABI:05018 CAB:03200 SWIFT: CCRTIT2T84A
In Iraq oggi sono 5,2 milioni le persone che hanno bisogno di assistenza umanitaria. La guerra nella vicina Siria e l’avanzata dell’Isis hanno creato una situazione drammatica, con una concentrazione di sfollati che sta portando al collasso le zone del Kurdistan iracheno dove cercano rifugio sfollati e minoranze. Nel corso dell’ultimo anno il numero degli sfollati interni costretti è salito a 1 milione e 900 mila. Di questi, oltre 900 mila si sono riversati nell’area del Kurdistan iracheno, e in particolare nei governatorati di Dohuk ed Erbil, dove “Un ponte per…” opera da anni.
La guerra in Iraq rischia di provocare anche la scomparsa delle ultime comunità cristiane, yazide, shabak, turcomanne rimaste nel paese. Comunità che per secoli hanno composto quel mosaico di civiltà unico che era l’Iraq, e che oggi sono le principali vittime di persecuzioni e violenze.
Aderendo alla campagna di “Un ponte per…”, vorremo dare il nostro contribuito per aiutare le famiglie dei cristiani sfollati, che sono circa 12mila. L’elenco che ci ha inviato padre Behnam Benoka – lo stesso della “lettera in lacrime” inviata a Papa Francesco - è drammatico: serve tutto, dalle bombole del gas ai detergenti, dal riso ai fagioli. Secondo padre Behnam, con meno di 80 euro è possibile salvare una famiglia per l’inverno. Pubblichiamo la sua lettera qui di seguito, un appello a fare del Natale un momento di vera solidarietà.

“Nel governatorato di Erbil-Iraq, compresa Ankawa (cittadina cristiana sotto il governatorato di Erbil), ci sono circa 12.000 famiglie cristiane sfollate dalla città di Mosul e dalle cittadine cristiane della piana di Nineve. Sono passati diversi giorni dall'inizio dell'occupazione dell'Isis in questi posti. Siamo alla soglia dell'inverno e la gente deve prepararsi per proteggersi dal freddo. È necessario aiutarli con materiali essenziali per la vita.
Ultimamente la Chiesa, attraverso la commissione dei vescovi, ha potuto trovare alloggio per solo 600 famiglie, bisogna salvare soprattutto tutti coloro che vivono in tendopoli e strutture malfatte o posti impropri. Si devono trovare appartamenti e case per tutte le famiglie che si trovano in scuole, chiese, centri culturali e aule pubbliche e private. E a causa delle difficoltà strutturali ed economiche, non si può trovare una alloggio autonomo per ogni famiglia, perciò pensiamo di mettere 2-3 famiglie in ogni appartamento (15-20 persone). E ogni appartamento costa 600-650 dollari.
Le esigenze sono:
- La chiesa cerca di distribuire a ciascun famiglia un forno, una bombola di gas e un lavatoio per i piatti.
- Ogni famiglia ha bisogno di cibo, acqua e detersivi al pari 100 (cento) dollari al mese come segue:
10 chili riso;
10 chili Burgul (cuscus);
5 chili zucchero;
1 chilo tè;
3 chili fagioli;
3 chili fave;
5 chili lenticchie;
5 confezioni formaggio;
latte;
2 chili carne e pollo in confezioni;
Detersivi e detergenti.
La commissione dei vescovi cerca di rispondere a tutte le esigenze essenziali quali: vitto e alloggio e sanità. Ma, visto il numero delle famiglie, non ha più la capacità di tale lavoro, perciò scriviamo questa lista che contiene le esigenze più urgenti, nella quale non sono indicati vestiti e medicine affinché ciò sia affidato alla generosità dei benefattori. Oltre a questo ogni famiglia avrà, senz'altro, altre esigenze che la chiesa non può affatto dare, perciò preferiamo che sia donato un aiuto a ciascuna famiglia in occasione del prossimo Natale: 100 dollari”.