"La situazione sta peggiorando. Gridate con noi che i diritti umani sono calpestati da persone che parlano in nome di Dio ma che non sanno nulla di Lui che è Amore, mentre loro agiscono spinti dal rancore e dall'odio.
Gridate: Oh! Signore, abbi misericordia dell'Uomo."

Mons. Shleimun Warduni
Baghdad, 19 luglio 2014

17 settembre 2014

Paesi scandinavi: Vescovi, "asilo a iracheni e siriani in pericolo di vita"

By SIR

“Chiediamo ai governi di sostenere con generosità le Nazioni Unite e le organizzazioni umanitarie che lavorano in Medio Oriente: i Paesi nordici possono permetterselo”: l’appello arriva dalla Conferenza episcopale dei Paesi scandinavi, riunita a Turku (Finlandia) nei giorni scorsi (12-15 settembre).
“Noi vescovi - si legge in una nota appena diffusa - chiediamo anche ai governi e ai popoli dei nostri Paesi la generosità di permettere alle persone di restare dove possono trovare sicurezza e di accogliere rifugiati” e rivolgono un “accorato appello” ai propri governi (Norvegia, Svezia, Danimarca Islanda e Finlandia) affinché “sia revocata la decisione di rimpatriare i rifugiati iracheni e siriani in pericolo di vita e sia loro concesso l’asilo permanente”.
Durante l’assemblea i rappresentanti delle Caritas scandinave hanno illustrato il quadro della situazione di crisi e i vescovi hanno incontrato l’arcivescovo caldeo di Teheran, Ramzi Guarmou, testimone delle sofferenze dei cristiani in Medio Oriente.
È emersa in particolare “la necessità che ci sia uguaglianza per le donne nel combattere la povertà” e “l’importanza dell’istruzione per le ragazze”. I vescovi, si legge ancora nel comunicato finale, “auspicano che le donne siano sempre più incoraggiate e sostenute nel raggiungere la propria indipendenza economica, secondo l’insegnamento della Dottrina sociale della Chiesa”.