"La situazione sta peggiorando. Gridate con noi che i diritti umani sono calpestati da persone che parlano in nome di Dio ma che non sanno nulla di Lui che è Amore, mentre loro agiscono spinti dal rancore e dall'odio.
Gridate: Oh! Signore, abbi misericordia dell'Uomo."

Mons. Shleimun Warduni
Baghdad, 19 luglio 2014

10 settembre 2014

Un sacerdote siro cattolico: i cristiani torneranno nella Piana di Ninive solo se sarà liberata Mosul

By Fides

Davanti alle prospettive incerte che si registrano nella regione settentrionale irachena, l'Arcivescovo siro cattolico di Mosul, Yohanna Petros Moshe, e i fedeli della sua diocesi hanno deciso che proveranno a tornare a Qaraqosh e negli altri paesi della Piana di Ninive solo se, e quando, verrà risolta la situazione a Mosul, cioè solo se e quando la seconda città irachena verrà liberata dai miliziani del Califfato islamico che la controllano dal 9 giugno.
Lo rivela all'Agenzia Fides il sacerdote siro cattolico Nizar Semaan, collaboratore dell'Arcivescovo Moshe: “Si tratta di una scelta dettata dal buon senso - spiega p. Semaan -, presa insieme dall'Arcivescovo e dal popolo: sarebbe inutile tornare alle proprie case se la situazione rimane incerta e tutti restano esposti al rischio di nuovi attacchi da parte dei jihadisti dello Stato Islamico, come è successo altre volte”.
Nelle ultime giornate, secondo fonti locali consultate da Fides, i miliziani dello Stato Islamico hanno concentrato mezzi militari nelle aree centrali di alcuni paesi della Piana di Ninive – a cominciare dal centro urbano di Bertella – dando l'impressione di prepararsi alla resistenza davanti all'avanzata dei Peshmerga curdi. A giudizio di p. Semaan, la riconquista di Mosul e delle città della Piana di Ninive cadute nelle mani dei jihadisti è condizionata anche da tatticismi politico-militari di difficile interpretazione. “I Peshmerga - dice a Fides il sacerdote iracheno - hanno rotto la linea di difesa dei jihadisti e già la scorsa settimana sono arrivati a pochi chilometri da Qaraqosh. Ci aspettavamo da un momento all'altro che riconquistassero quella città, dove si hanno notizie di saccheggi che non avrebbero risparmiato nessuna casa. Invece l'avanzata si è fermata, e non sappiamo perchè. A volte si ha l'impressione che le cose sul campo sono mosse da strategie e deliberazioni politico-militari di cui ci sfugge il reale disegno”